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Detrazioni IRPEF lavoro autonomo: cosa sono e come funzionano?


Ordine Informa

In vista della presentazione della dichiarazione relativa ai redditi prodotti nel 2015, con il Modello 730/2016 ordinario o precompilato o, ancora, con il Modello Unico Persone Fisiche, è opportuno conoscere quali sono le agevolazioni fiscali previste per i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi. 
Le agevolazioni fiscali possono essere suddivise in due grandi gruppi: le deduzioni fiscali, che vanno a ridurre la base imponibile su cui si calcola l’imposta dovuta, e le detrazioni fiscali, che vanno a ridurre l’imposta lorda effettivamente dovuta, decurtandola di una parte delle spese e degli oneri sostenuti dal contribuente nel periodo per il quale viene prevista l’imposizione fiscale.

Per lavoratori autonomi si intendono i professionisti con e senza cassa, i titolari di impresa individuale, i titolari di partita IVA e i soggetti che svolgono un lavoro autonomo, sia che esso abbia carattere continuativo sia che esso si svolga attraverso prestazioni occasionali. Non vengono considerati come lavoratori autonomi i titolari di contratti di collaborazioni coordinate e continuative ed a progetto ed i prestatori di lavoro occasionale di tipo accessorio. Le detrazioni per redditi da lavoro autonomo sono disciplinate dall’art. 13 del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi (TUIR) e, come già spiegato sopra, consentono al contribuente di ridurre l’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) dovuta.

Come la stessa IRPEF che è un’imposta di carattere progressivo (aumenta all’aumentare del reddito) anche nel caso delle detrazioni fiscali IRPEF sui redditi da lavoro autonomo ci troviamo di fronte a una progressività (stavolta inversamente proporzionale) dal momento che la normativa prevede una detrazione pari a 1.104 euro per i redditi fino a 4.800 euro che, poi, si riduce, spettando in quantità inferiore fino a un reddito massimo di 55.000 euro. In ogni caso, l’importo effettivo delle detrazioni spettanti dipende sempre dal reddito effettivamente prodotto dal contribuente.

Per quanto riguarda i lavoratori autonomi occorre anche ricordare che, almeno nei regimi fiscali più diffusi (come la Partita Iva nel vecchio regime dei minimi o nel nuovo regime forfettario) l’imposta da pagare viene calcolata sul reddito effettivo prodotto e dato dalla differenza tra ricavi e costi, in base a quanto effettivamente dichiarato nel modello Unico PF. In sede di presentazione di questo stesso modello, occorrerà anche tener conto delle ritenute d’acconto che sono state versate sulle fatture emesse (in questo caso ci si riferisce sia ai contribuenti che svolgono collaborazioni occasionali sia ai titolari di Partita IVA in regime ordinario).

Per comprendere meglio quali sono i redditi per i quali spettano le detrazioni previste per il lavoro autonomo occorre fare riferimento al comma 1 dell’art. 53 del TUIR nel quale vengono espressamente definiti i redditi da lavoro autonomo come

“quelli che derivano dall’esercizio di arti e professioni. Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di attività di lavoro autonomo diverse da quelle considerate nel capo VI, compreso l’esercizio in forma associata di cui alla lettera c) del comma 3 dell’articolo 5”

A tali redditi occorre anche aggiungere quelli indicati nel comma 2 dell’art. 53 del TUIR, tra i quali:

– i redditi assimilati a quelli di lavoro autonomo;

– le partecipazioni agli utili;

– i redditi da prestazioni sportive oggetto di contratto di lavoro autonomo;

Per quanto riguarda gli specifici importi delle detrazioni occorre fare riferimento al comma 5 dell’art. 13 del TUIR in cui si afferma anche che le la detrazione dall’imposta lorda, non è cumulabile con quelle previste dagli altri commi dello stesso articolo. Per quanto riguarda gli importi della detrazione sui redditi da lavoro autonomo occorre tener presenti le seguenti soglie:

– detrazione di 1.104 euro, se il reddito complessivo non supera 4.800 euro;

– detrazione di 1.104 euro, se il reddito complessivo è superiore a 4800 euro ma non a 55000 euro. In questo caso la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 50200 euro;

In altri termini tali soglie implicano che: i lavoratori autonomi che producono un reddito inferiore ai 4800 euro non siano tenuti al pagamento dell’IRPEF, dal momento che la detrazione spetta in misura piena. Ciò perché la detrazione prevista di 1.104 euro annui è pari al 23% (imposta prevista) di 4800 euro. A tal proposito occorre ricordare che fino a 15000 euro di reddito è prevista un’aliquota IRPEF del 23%, in base alla quale, su un reddito pari a 4800 euro, l’imposta lorda corrisponderebbe, appunto, a 1104 euro, ossia alla stessa detrazione prevista; se il contribuente produce un reddito superiore a 4800 euro, la detrazione spettante si calcola in modo diverso dal momento che la detrazione, pur essendo la stessa (1104 euro) fino ai 55000 euro di reddito, spetta per la sola parte di reddito corrispondente alla differenza tra l’importo di 55000 euro e 502000 euro.

Se si assume, a titolo di esempio, un reddito di 15000 euro, dato dalla differenza tra ricavi ottenuti dal lavoratore autonomo e costi sostenuti durante il periodo d’imposta, l’imposta lorda corrisponderebbe al 23% del reddito (base imponibile) prodotto, ovvero:

(15000/100) x 23 = 3450 euro.

Per quanto riguarda la detrazione IRPEF, invece, si utilizza il seguente calcolo:

(55000 -15.000 euro)/50200 =

= 40000 /50200 = 0,7968127490039841

0,7968127490039841 x 1104 euro = 879,68 euro

Calcolata l’imposta lorda dovuta e la detrazione IRPEF spettante, la differenza tra i due valori indicherà l’imposta effettivamente dovuta:

3450 – 879,68 = 2570,32 euro

È opportuno ricordare, infine, che in sede di compilazione del Modello Unico PF, occorrerà tenere conto anche delle ritenute d’acconto del 20%, già versate sulle fatture emesse. Tali quote vanno a compensare l’IRPEF effettivamente dovuta e potrebbero anche, se superiori all’imposta da pagare, produrre un credito fiscale che darebbe luogo a un rimborso IRPEF.

Per quanto riguarda, infine, i lavoratori autonomi che producono un reddito superiore ai 55.000 euro, occorre ricordare che non spetta alcun tipo di detrazione.

(Autore: Francesco Oliva)

(Fonte: Fisco e Tasse)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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