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Smart Working- dal 1° luglio si torna agli accordi tra le parti


Ordine Informa

Con l’approssimarsi del 30 giugno 2023, sta per scomparire dal nostro ordinamento il  diritto dei lavoratori fragili e di quelli con figli under 14 di usare lo smart working senza accordo individuale.

Difatti  dal 1° luglio le imprese e i lavoratori che vorranno continuare a utilizzare il lavoro agile non potranno più avvalersi della forma semplificata  e, soprattutto, i lavoratori non potranno più decidere in autonoma se fare smart working oppure no: sarà necessario, sempre e comunque, il consenso di entrambe le parti, che dovrà tradursi in un accordo.

Con il ritorno alle regole previste dalla Legge n. 81/2017 (già avvenuto per gli altri lavoratori) le parti che vorranno utilizzare il lavoro agile dovranno quindi firmare, su base individuale, un accordo che dovrà avere dei contenuti minimi fissati dalla legge.

Il primo elemento dell’accordo sarà la fissazione della durata del collocamento in modalità agile (a termine, oppure a tempo indeterminato); il secondo  elemento essenziale sarà la definizione delle modalità (tempo, durata, frequenza, ecc) di svolgimento della prestazione agile, e con quali procedure di attivazione.

La legge n. 81/2017 non stabilisce regole precise su questo aspetto, lasciando alle parti la scelta su come procedere. Potranno, quindi, scegliere forme di attivazione molto semplificate (ad esempio prevedendo che chi vuole lavorare in smart working lo comunica con una semplice email, o viceversa che la scelta viene fatta dal datore) oppure potranno concordare delle forme più rigide di controllo e autorizzazione.

Le parti potrebbero, sempre usando la flessibilità che lascia loro il legislatore, anche fissare una soglia minima di giornate da svolgere in presenza, oppure lasciare la scelta ad accordi presi di volta in volta tra il dipendente e il suo superiore. L’accordo dovrà anche regolare il diritto alla disconnessione, decidendo quando il lavoratore, nei periodi di lavoro agile, non è tenuto a essere connesso agli strumenti digitali di comunicazione con l’azienda, questo è un aspetto importante, che tutela entrambe le parti.

Altrettanto importante sarà la disciplina che definisce gli strumenti informatici messi a disposizione dall’azienda e quelli forniti dal lavoratore.

(Autore: AMS)

(Fonte: Il Sole 24Ore)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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