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Redditometro, da aprile via a 20mila controlli. Dalla casa all’auto, ecco le spese che il Fisco metterà sotto la lente


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I chiarimenti della circolare 6/E completano il quadro sul nuovo redditometro e chiariscono quali spese connesse alla disponibilità di auto e casa potranno essere considerate. Ora il Fisco potrà far partire da inizio aprile 20mila controlli.
Carburanti e ricambi per l’auto.
Possiedi un auto, una moto, un caravan, un camper e minicar? Quindi sostieni una spesa per mantenerla. È l’equazione che il nuovo redditometro terrà in considerazione. In pratica le uscite sostenute per utilizzo e manutenzione entrano a far parte delle «spese per elementi certi» che insieme alle spese certe (già presenti in Anagrafe tributaria), agli incrementi patrimoniali e ai risparmi figurativi contribuiranno a scegliere i contribuenti a maggior rischio evasione. La spesa relativa a «pezzi di ricambio, olio e lubrificanti, carburanti, manutenzione e riparazione» attingerà ai valori Istat in assenza di informazioni presenti in Anagrafe tributaria ma sarà comunque personalizzata: il valore statistico di riferimento per il contribuente (a seconda di area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza) verrà diviso per un coefficiente individuato dal provvedimento attuativo del redditometro e sarà moltiplicato per i chilowatt effettivi del o dei mezzi di trasporto posseduti.
Spese per condominio e acqua.
Anche la disponibilità di una casa si porta dietro delle «spese per elementi certi». Tra queste ci sono anche i costi sostenuti per acqua e spese condominiali. Già a Telefisco l’agenzia delle Entrate ha precisato che potrà tenere conto anche delle spese medie Istat nel calcolo, qualora non esistano già dati precisi in Anagrafe tributaria. In pratica la spesa media calcolata dall’Istat viene parametrata ai metri quadri effettivi dell’abitazione. La circolare 24/E/2013 aveva calcolato un esempio per una coppia con un figlio residente nel Nord Ovest e in possesso al 50% di due immobili rispettivamente di 70 e 100 metri quadrati. Il meccanismo di attribuzione delle spese considera il valore medio Istat mensile di partenza (52,27 euro per l’anno 2009): si arriva così, in questo caso, a una spesa annua di 710,82 euro per acqua e condominio.
Esborsi per la manutenzione della casa.
Gli esborsi per manutenzione ordinaria della casa entranno come «spese per elementi certi» nella fase di selezione dei soggetti a maggior rischio evasione. Il redditometro chiederà aiuto ai valori medi Istat, qualora non esistano già dati precisi in Anagrafe tributaria. In questa circostanza il meccanismo di calcolo prevede che si parta dal dato medio mensile del contribuente (a seconda di area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza), lo si divida per 75 metri quadrati per poi moltiplicarlo per il numero di metri quadrati della casa di proprietà o in affitto. Naturalmente il valore finale va rapportato alla quota e al periodo di possesso nel corso dell’anno considerato dal Fisco.
La circolare 6/E lo ha chiarito: le spese per mobili ed elettrodomestici se non sono già presenti in Anagrafe tributaria non saranno presi in considerazione dal redditometro. I dati sulle spese sostenute per queste voci, per esempio, potrebbero essere stati o comunicati al Fisco direttamente dal contribuente con la dichiarazione dei redditi per chi ha sfruttato il bonus mobili del 2009 o, per i controlli che saranno effettuati nei prossimi anni, quello introdotto nel 2013 e confermato nel 2014. Ma i dati potrebbero arrivare anche dallo spesometro se gli acquisti – effettuati dal 2011 in poi – sono stati pari o superiori a 3.600.
Il fitto figurativo entrerà in gioco solo nella fase di contraddittorio, così come aveva chiesto il Garante della privacy. Il fitto figurativo è la spesa attribuita al contribuente che non risulta, nel comune di residenza, in possesso di un immobile a titolo di proprietà o altro diritto reale, di locazione o di leasing immobiliare, oppure ad uso gratuito. La circolare 6/E precisa che il valore non sarà considerato nella “scelta” dei 35mila contribuenti a maggior rischio evasione. Enterà in gioco solo dopo che i soggetti selezionati saranno convocati dagli uffici per fornire chiarimenti: se il diretto interessato non si presenterà o le giustificazioni fornite non saranno ritenute convincenti, il fitto figurativo verrà sommato al maggior reddito accertato. Se, però, il contribuente nel corso dell’incontro dimostrerà la disponibilità di una casa, il Fisco non dovrà considerare il fitto figurativo ma dovrà calcolare le spese per elementi certi connesse al tipo di immobile posseduto o utilizzato.
(fonte ilsole24ore)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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