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Ministero del Lavoro: interpello su tempo determinato e settore marittimo


Ordine Informa

Con interpello n. 24 del 15 settembre 2014, la Direzione Generale per l’attività ispettiva del Ministero del Lavoro ha sciolto i dubbi sollevati da un quesito di Fedarlinea riguardante la possibile applicazione della disciplina sui contratti a termine, contenuta nel D.Lgs. n. 368/2001, ai contratti di arruolamento a tempo determinato ed “a viaggio” previsti nel settore marittimo dagli artt. 325 e 326 del R.D. n. 327/1942 (Codice della Navigazione).Nel rispondere al quesito, il Ministero del Lavoro ha dapprima ricordato che, per il settore marittimo, è prevista una legislazione di carattere speciale rispetto alle norme di diritto comune e che in tale settore, relativamente al lavoro a termine, bisogna riferirsi ai suddetti artt. 325 e 326 che disciplinano il contratto stipulato per un dato viaggio o per più viaggi e quello a tempo determinato.Inoltre, dopo un’analisi della disciplina contenuta nel Codice della Navigazione, il Ministero del Lavoro ha affermato che quest’ultimo, “pur non prevedendo le medesime misure stabilite dal D.Lgs. n. 368/2001 circa i limiti percentuali e il numero massimo delle proroghe, realizza un altrettanto efficace sistema di garanzie in favore dei lavoratori a termine” e bisogna pertanto ritenere “che possa trovare applicazione la disciplina contemplata in materia di contratto a termine dal Codice della Navigazione, da intendersi come disciplina speciale per il settore del lavoro marittimo”.
(Fonte: Min. Lavoro)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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