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Fringe benefit raddoppiato con figli al 50%


Ordine Informa

L’Agenzia delle Enrate nella circolare 23/2023, illustrando la misura del dl Calderone (dl 48/2023 convertito dalla legge 85/2023) che  ha previsto solo per quest’anno ed esclusivamente a favore dei lavoratori dipendenti con figli   fiscalmente a carico ( anche se nati fuori dal matrimonio ma riconosciuti e anche per i figli adottivi o affidati) un innalzamento a 3mila euro del limite di esenzione dei fringe benefit  in cui rientrano anche le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato –  dell’energia elettrica e del gas naturale  (bollette non già rientrate nel bonus dell’anno scorso, che poteva comprendere anche bollette datate 2023 se riferite a consumi del 2022) ,  ha specificato che il limite di  esenzione non si riduce se il figlio è a carico al 50%, pertanto  due genitori lavoratori potranno usufruire di un limite complessivo di 6mila euro. 

Il beneficio è applicabile a imposte e contributi.

Il Fisco precisa che i 3mila euro sono applicabili sia ai dipendenti sia alle persone che percepiscono redditi assimilati, come i co.co.co.

I benefit possono essere concessi anche ad personam.  

Riguardo al “carico fiscale”, l’Ade precisa che è necessario che i figli abbiano un reddito non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili) o a 4.000 euro se d’età fino a 24 anni. La condizione di figlio a carico deve essere verificata al 31 dicembre 2023 ,  pertanto, qualora dovesse venire meno tale presupposto (ad esempio per superamento della soglia reddituale), il lavoratore sarà tenuto a comunicarlo prontamente al datore. L’agevolazione  quindi è riconosciuta in misura intera a ogni genitore, anche in presenza di un unico figlio, purché lo stesso sia fiscalmente a carico di entrambi e spetta altresì nel caso in cui il lavoratore non possa beneficiare della detrazione poiché per i figli percepisce l’assegno unico e universale (Auu; l’ipotesi riguarda i figli fino a 21 anni). Qualora i genitori si accordino per attribuire l’intera detrazione del figlio a quello dei due che possiede il reddito complessivo di ammontare più elevato, il limite di 3mila euro è applicabile a entrambi, in quanto il figlio resta a carico sia dell’uno sia dell’altro genitore. 

L”Ade precisa che per la restante platea di lavoratori dipendenti, quelli cioè senza figli a carico fiscale, rimane operativo l’ordinario regime di esenzione fino a 258,23 euro, senza ovviamente la possibilità di includere eventuali rimborsi di bollette di utenze domestiche.

Infine, l’Ade precisa che il nuovo bonus è un incentivo, diverso e autonoma, rispetto al bonus carburante, con la conseguenza che è possibile sommare i due incentivi (3.000 + 200). In altre parole, è possibile che lavoratore dipendente fruisca dell’esenzione fiscale fino a 200 euro per uno o più buoni benzina e di un’ulteriore esenzione fiscale e contributiva fino a 3.000 per gli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina), nonché per le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche.

Modalità operative –  due le condizioni procedurali
Occorre che il lavoratore presenti, al proprio datore di lavoro, una dichiarazione sul diritto al bonus, indicando il codice fiscale del figlio o dei figli che sono fiscalmente a carico. Senza tale dichiarazione, da redigere liberamente, il bonus non può essere applicato. 
Il datore di lavoro deve dare un’informativa alle rappresentanze sindacali unitarie. L’Ade precisa che tale informativa può essere fatta anche successivamente al riconoscimento dell’esenzione fiscale ai lavoratori, purché entro il 31 dicembre 2023. 
(Autore: AMS)

(Fonte: ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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