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Approvato il DDL di Bilancio 2024. Le misure più importanti in materia di Lavoro


Ordine Informa

Taglio del cuneo fiscale

Anche per il 2024 è previsto il taglio del cuneo contributivo a carico dei lavoratori dipendenti, che viene riconfermato nelle seguenti percentuali:

· 6% per i redditi fino a 35.000 euro;

· 7% per i redditi fino a 25.000 euro.

Revisione aliquote Irpef

La manovra prevede l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef attualmente in vigore. A partire dal periodo d’imposta 2024 quindi saranno applicati tre scaglioni di reddito:

· fino a 28.000 euro: aliquota Irpef al 23%;

· oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro: aliquota Irpef al 35%;

· oltre 50.000 euro: aliquota Irpef al 43%.

È fissata a 8.500 euro la no tax area di riferimento per i redditi di lavoro dipendente. Non si prevede alcuna modifica alla misura né alla formula di calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente.

Sostegno alle famiglie con figli

Importanti novità vengono introdotte per le famiglie con figli. In particolare, la bozza di Manovra 2024 prevede, dopo il mese in più retribuito all’80% :

· un ulteriore mese di congedo parentale, retribuito al 60%, utilizzabile da entrambi i genitori nei primi sei anni del bambino;

· l’aumento del fondo per gli asili nido al fine di rendere il servizio gratis dal secondo figlio in poi;

· decontribuzione, a carico dello Stato, per le madri con due o più figli.

Decontribuzione per le mamme

Il taglio del cuneo contributivo sarà totale, cioè per l’intera aliquota contributiva, nel caso di lavoratrici dipendenti con figli, grazie a una nuova misura di «decontribuzione», che riconosce lo sgravio del 100% della quota di contributi a carico delle lavoratrici in presenza di due o più figli. L’incentivo resta operativo fino all’età di 10 anni del più piccolo, nel caso di lavoratrici con due figli; fino all’età di 18 anni del più piccolo, se i figli sono tre o più di tre.

Super deduzione

Per le assunzioni a tempo indeterminato arriva una “super deduzione” pari al 120% per tutti e fino al 130% per chi assume mamme, giovani, ex percettori di RdC, persone con disabilità e lavoratori molto svantaggiati (la misura dovrebbe assorbire gli attuali incentivi assunzioni in scadenza a dicembre).

Fringe benefit

Altra novità di rilievo è l’innalzamento della soglia dei fringe benefit, che viene portata a 1.000 euro per la generalità dei lavoratori (attualmente è pari a 258,23 euro). Scende a 2.000 euro, invece, la soglia di riferimento per i lavoratori con figli, attualmente pari a 3.000 euro. In ogni caso, il fringe benefit si potrà utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa. L’agevolazione si applica in misura intera a ogni genitore, titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche in presenza di un solo figlio, purché lo stesso sia fiscalmente a carico di entrambi o ci si accordi per attribuire la detrazione per figli a carico per intero al genitore che, tra i due, possiede il reddito più elevato. Sono considerati a carico i figli con reddito non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili) o a 4.000 euro fino a 24 anni di età. Inoltre ci è la conferma della detassazione dei premi produttività al 5%.

Pensioni

Sul fronte pensionistico, sono da segnalare anzitutto l’abolizione di Ape sociale e Opzione donna che verranno sostituiti con una nuova misura finanziata da un unico fondo per la flessibilità in uscita. La pensione anticipata flessibile quota 103 diventa quota 104 (63 anni di età e 41 di contributi). Confermata anche per il 2024 la rivalutazione delle pensioni (100% per quelle fino a 4 volte il minimo, 90% da 4 a 5 volte il minimo, etc). In ultimo, ma non per importanza, l’eliminazione del vincolo che impone a chi è nel sistema contributivo di andare in pensione al raggiungimento dell’età a condizione che l’importo della sua pensione sia inferiore a 1,5 volte la pensione sociale.

Sconti fiscali al turismo

Nel comparto del turismo è confermata, per tutto l’anno 2024, la c.d. «detassazione del lavoro notturno e straordinari», mediante il riconoscimento di un «trattamento integrativo speciale», ossia una somma in più in busta paga, che non concorre alla formazione del reddito, di misura pari al 15% delle retribuzioni lorde spettanti per il lavoro notturno e per gli straordinari.

(Autore: AMS)

(Fonte: FiscalFocus)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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