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In materia di appalti pubblici, l’art. 11 del D.Lgs n. 36/2023 in vigore dal 30 aprile, ma con efficacia dal 1° luglio 2023, stabilisce che al personale impiegato in lavori, servizi e forniture di appalti pubblici, va applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per settore e zona in cui si eseguono le prestazioni di lavoro, scegliendo quello stipulato dalle associazioni dei datori e dei lavoratori più rappresentative sul piano nazionale, connesso all’attività oggetto dell’appalto o concessione. L’appaltatore può quindi applicare anche un ccnl diverso, ma deve garantire ai dipendenti le stesse tutele normative ed economiche dei dipendenti del committente. La vecchia disciplina (dlgs 50/2016) continua ad applicarsi soltanto ai procedimenti in corso, intendendosi per tali procedure, contratti, avvisi, bandi, convenzioni e altri atti comunque denominati pubblicati prima del 1° luglio o che a tale data siano stati stipulati i relativi procedimenti.
(Autore: AMS)
(Fonte: ItaliaOggi)
