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Lavoro: legittimo il rito Fornero con lo stesso giudice


Ordine Informa

Licenziamenti: la Corte Costituzionale salva la norma che consente di fatto che a decidere sul reclamo sia lo stesso giudice che ha deciso la procedura semplificata.

 

Inutile prendersela coi morti, avrà pensato ieri la Corte Costituzionale [1] quando ha dichiarato non incostituzionale il rito Fornero che, come noto, non si applicherà più al nuovo contratto di lavoro a tutele crescenti. La legge del 2012 [2], in materia di impugnazione dei licenziamenti, consente di fatto che a decidere la fase dell’opposizione all’ordinanza emessa nella prima fase semplificata possa potenzialmente essere lo stesso giudice, senza obbligo per quest’ultimo di astensione. Il che era stato visto come una violazione dell’imparzialità del giudice (chiamato a decidere su un proprio provvedimento) [3].

 

Secondo la sentenza in commento, non si può parlare di una vera e propria procedura “bifasica” in quanto l’opposizione non ha il medesimo oggetto dell’ordinanza della prima parte del rito. Quest’ultima è infatti pronunciata su un ricorso semplificato e sulla base di pochi, indispensabili, atti istruttori. L’opposizione invece ha una portata più ampia e può investire anche diversi profili soggettivi, con il possibile intervento di terzi, e oggettivi (sono ammesse nuove domande a patto che siano fondate sui medesimi fatti costitutivi). “Il che – osserva la Corte – esclude che la fase oppositoria (nell’ambito del giudizio di primo grado) possa configurarsi come la riproduzione dell’identico itinerario logico decisionale già seguito per pervenire all’ordinanza opposta”.

Al contrario – conclude la Corte costituzionale – proprio il fatto che le due fasi del medesimo grado di giudizio si svolgano davanti allo stesso giudice garantisce un processo più rapido e, quindi, una maggiore tutela del lavoratore.


[1] C. Cost. sent. n. 78 del 13.05.2015

[2] L. n. 92/2012 art. 1 co. 51.

[3] Artt. 24 e 111 Cost.

 

(Fonte: La Legge per tutti) 


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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