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La pubblicità è una spia per il fisco


Fisco Ordine Informa
Legittimo l’accertamento induttivo a carico dell’azienda se, dalle inserzioni pubblicitarie, emerge un giro d’affari maggiore rispetto a quello dichiarato. Non solo. Sono inoltre rilevanti ai fini dell’atto impositivo le contraddizioni tra agende e block notes.
È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 9732 del 13 maggio 2015, ha respinto sul punto il ricorso di una immobiliare a carico della quale era scattato l’atto impositivo motivato con le inserzioni pubblicitarie su riviste specializzate. 
La sezione tributaria ha motivato la sua decisione di ritenere legittimo l’accertamento spiccato dopo una sola verifica da parte della Guardia di finanza sottolineando che «l’art. 39 del dpr 29 settembre 1973, n. 600, consente la rideterminazione dei ricavi e, quindi, dei redditi su base induttiva, facendo ricorso a presunzioni semplici di cui agli artt. 2727 e 2729 cod. civ., pur in presenza di scritture contabili formalmente corrette, quando la contabilità possa essere considerata complessivamente ed essenzialmente inattendibile».

(Fonte: ItaliaOggi) 

Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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