Skip to main content

Mangiamo insetti senza saperlo: scopri quali


Notizie dall'Italia e dal Mondo

‘Ma che bontà, ma che bontà! Ma che cos’è questa robina qua?‘. Sono insetti, e ne mangiamo continuamente, anche se lo ignoriamo. Per i lettori deboli di stomaco sconsigliamo di proseguire oltre, per tutti gli altri che vogliono avventurarsi nei meandri oscuri delle nostre tavole, parleremo di alcuni piccoli esseri che sono presenti nel cibo che mangiamo a nostra insaputa. In particolare parleremo del Dactylopius coccus, nome scientifico dell’insetto da cui si ricava un colorante, la cocciniglia. Se avete bevuto succhi di frutta o alcolici dal colore rosso o se avete mangiato dolci, gelati e frappè alla fragola o alla ciliegia probabilmente, quasi certamente, avete ingurgitato senza saperlo qualche migliaio di insetti tritati. La cocciniglia, appartenente alla famiglia della coccoidea, genera l’omonimo colorante, che gli uomini utilizzano in varie forme, dalla tintura dei tessuti alla cosmesi, fino all’industria alimentare appunto, che se ne serve come additivo alimentare, noto con il termine tecnico di E 120. Per produrre un chilo di questo richiestissimo colorante occorrono circa 80-100mila insetti: non a caso esistono veri e propri allevamenti, soprattutto in centro e sud America, che fanno crescere l’insetto, soprattutto nella sua variante di genere femminile, su cactus o ficus. L’insetto viene poi tritato e macinato con acqua calda per estrarre l’acido carminico, che è la molecola colorata, finendo poi in tanti prodotti alimentari, come ad esempio i succhi di frutta. Dalla cocciniglia viene anche estratto un liquore, l’alchermes, dal caratteristico colore cremisi. Tuttavia la cocciniglia non è il solo insetto a finire nel nostro cibo: coloro che mangiano tanta verdura sappiano che tra le foglie d’insalata o di altri ortaggi si nascondono afidi e tisanotteri: i primi sono insetti bianchi che si trovano soprattutto in broccoli e cavoletti di Bruxelles, i secondi, grandi appena pochi millimetri, li potete scovare facilmente nelle verdure surgelate, come gli spinaci. Oltre al colorante cocciniglia, nei succhi potete trovare molte mosche della frutta, e nella nostra involontaria dieta non mancano nemmeno vermi e coleotteri: i primi si trovano soprattutto nei funghi, per i secondi, se volete evitarli, è meglio non mangiare piselli in scatola. E neanche il vino viene risparmiato da questa invasione di insetti, giacché escono a centinaia dalle uve che vengono pigiate per poi finire nella mescita. Bon appétit!
cocciniglia-su-un-cactus
fruit-juice-cancer


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
X