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Legge di Stabilità: lavoro e imprese nel testo del Ddl


Ordine Informa

Finalmente svelato il testo del Disegno di Legge di Stabilità 2014, approdato alla commissione Bilancio dopo un breve passaggio in Senato: analizziamo in dettaglio le misure previste sul costo del lavoro per lavoratori e imprese e sintetizziamo le richieste di emendamenti presentate da Confindustria e PMI di Rete Imprese Italia al Governo, in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Detrazione lavoro dipendente
Redditi fino a 8mila euro: detrazione a 1.840 euro rapportata al periodo lavorato, ma non inferiore a 690 euro o a 1.380 euro per i contratti a termine.
Da 8mila a 15mila euro: detrazione a 1.520 euro (prima erano 1.338) più il prodotto tra 320 euro (prima erano 502) e l’importo corrispondente al rapporto fra 15mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 7mila euro.
Da 15mila a 55mila euro: detrazione a 1.520 euro (dai precedenti 1.338), spettante per la parte di reddito corrispondente al rapporto fra 55mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 40mila euro.
Queste indicazioni sono contenute nell’articolo 6 del Ddl Stabilità, che modifica l‘articolo 13, comma 1, lettere b e c della legge 917/1986). Viene eliminato il comma 2 dello stesso articolo, che prevedeva aumenti della detrazione (da 10 a 25 euro) per redditi da 23mila a 28mila euro. La misura vale 1,5 miliardi nel 2014: per i lavoratori, significa un aumento da 13 o 14 euro al mese in busta paga. Secondo i primi calcoli, chi guadagna fra 8-15mila euro avrà 182 euro in più nel 2014, che significa 14 euro al mese (per 13 mensilità). Fra 15-20mila euro (circa 3,5 milioni di dipendenti), l’aumento è di 168 euro l’anno, quindi 13 euro al mese.
Premi INAIL
La riduzione dei premi e contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro vale 1 milione di euro per il 2014 e sale a 1,1 mln nel 2015 e a 1,2 dal 2016. E’ contenuta nel comma 2 dell’articolo 6. Parte dei mancati introiti è compensata da trasferimenti dello Stato nelle casse INAIL (500 mln per il 2014, 600 per il 2015 e 700 dal 2016).
Assunzioni agevolate
La deduzione contenuta nel comma 3 dell’articolo 13 può arrivare a massimo 15mila euro per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato. Vale per tre anni ma prevede requisiti stringenti per aver diritto alla sconto fiscale:
I nuovi assunti devono incrementare il numero totale degli occupati dall’azienda con contratto a tempo indeterminato rispetto al periodo d’imposta precedente.
Se nei periodi d’imposta successivi a quello in cui è avvenuta l’assunzione il numero dei lavoratori scende, la deduzione decade.
Non rilevano, ai fini del’incremento occupazionale, eventuali passaggi infra-gruppo; nel caso di una nuova impresa, non si calcolano gli occupati che già lavoravano per attività giuridicamente preesistenti.
Ci sono poi agevolazioni per la trasformazione da contratti a termine in tempo indeterminato: viene resituito interamente all’azienda il contributo ASPI dell’1,6% versato per quel contratto. Prima, in base all’articolo 2 comma 30 della Riforma del Lavoro (legge 92/2012) venivano resituite solo le ultime sei mensilità versate.
Aiuto Crescita Economica
Viene aumentata la deduzione per i capitali investiti in azienda (tramite aumento, o reinvestendo gli utili): è il comma 5 dell’articolo 13 a intervenire in questo senso, modificando quanto previsto dal Salva Italia sull’ACE (Dl 201/2011, articolo 1, comma 3). Due gli interventi: innanzitutto viene aumentata l’aliquota, che prima era al 3%, e ora passa al 4% nel 2014, al 4,5% nel 2015 e al 4,75% nel 2016. In secondo luogo, questa rivalutazione agevolata del capitale dura per sei anni (mentre prima valeva tre anni): dal settimo periodo d’imposta (e non più dal quarto), l’aliquota è fissata da apposito decreto del ministero dell’Economia da emanare entro la fine di ogni anno. Precisazione: per gli acconti sulle imposte dovute nel 2014 e 2015, si utilizza l’aliquota Ace relativa al periodo d’imposta precedente.
Rivalutazione beni d’impresa
I soggetti Ires possono rivalutare tutti i beni d’impresa e le partecipazioni relativi al bilancio 2012, con l’unica esclusione degli immobili alla cui produzione o scambio è diretta l’attività d’impresa (gli immobili merce). La rivalutazione va eseguita nell’esercizio successivo a quello in corso nel 2012 per il quale il termine di approvazione scade dopo l’approvazione della Legge di Stabilità (che avverrà fra novembre e dicembre). Il saldo attivo della rivalutazione può essere affroncato applicando un’imposta sostituitiva di Ires e Irap pari al 10% del saldo stesso. Il maggior valore attribuito ai beni è invece riconosciuto ai fini Ires e Irap a decorrere dal terzo esercizio da quello in cui è stata effettuata la rivalutazione, sempre mediante un’imposta sostituiva pari al 16% per i beni ammortizzabili e al 12% per quelli non ammortizzabili. Le imposte sostitutive sono versate in tre rate annuali di pari importo, senza interessi. La rivalutazione decade se i beni vengono ceduti o ceduti ai soci per fini diversi da quelli azeindali prima del quatro esercizio successivo. Per la rivalutazione delle partecipazioni di controllo, l’imposta sostitutiva è versata invece in un’unica rata: questo particolare caso sarà comunque oggetto di specifica circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Ecobonus
La misura riguarda i privati, ma anche le imprese: è prorogata a tutto il 2014 la detrazione al 65% sugli interventi di efficienza energetica. Lo sconto fiscale scende poi al 50% nel 2015. Per i lavori che riguardano parti condominiali o tutte le unità immobiliari del condominio, la detrazione al 65% è prorogata fino al 31 dicembre 2015, mentre nel 2016 si scende al 50%. Queste norme sono contenute nel comma 7 dell’articolo 13, che modifica
l’articolo 14 del Dl 63/2013 (che aveva prorogato gli incentivi per l’intero 2013).
Bonus ristrutturazioni
Lo stesso comma 7 proroga anche la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie (modificano quindi l’articolo 16 del Dl 63/2013): al 50% (su un tetto di spesa di 96mila euro per singolo appartamento), fino alla fine del 2014, poi al 40% nel 2015. Dall’anno successivo, senza ulteriori interventi, si torna alla detrazione del 36% (resa stabile dal Salva Italia di fine 2011). Per gli edifici che si trovano nelle zone sismiche, la detrazione resta al 65% fino a tutto il 2014 e scende al 50% nel 2015. Infine, è prorogata per tutto il 2014 anche la detrazione del 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A (che, lo ricordiamo, si può applicare solo per acquisti relativi a unità immobiliari oggetto di ristrutturazione con diritto alla detrazione).
IMU
Il comma 5 dell’articolo 23 prevede la deducibilità Ires e Irpef dell’IMU pagata sugli immobili strumentali delle imprese in miusra pari al 20%, a partire dall’anno di imposta 2013. Attenzione: la deduzione non è invece applicabile all’Irap.
Crisi d’impresa
E’ istitutita una cabina di regia per le crisi d’impresa presso il ministero dello Sviluppo Economico, presieduta dal titolare del dicastero o da un sottosegretario da lui delegato, composta da rappresentanti della presidenza del Consiglio, di tutti i ministeri economici, della Conferenza Stato regioni, dei sindacti e delle associazioni imprenditoriali. Posso essere invitati, su richiesta del presidente, rappresentanti di Abi, Inps e Sgenzia delle Entrate.
Richieste Confindustria
Il presidente Giorgio Squinzi ha definito le scelte effettuate «distanti da quelle auspicate». Lo schema individuato è «insufficiente sotto il profilo delle risorse», a partire da quelle destinate alla riduzione del cuneo fiscale. Il taglio Irap per i nuovi assunti è «marginale», sul fronte contributivo l’intervento INAIL avrebbe dovuto essere più ampio, manca la detassazione del salario di produttività e la deducibilità IMU è limitata al 20% e non vale per l’Irap. Per questo, Confindustria chiede: TRISE (che incamera la tassa sui rifiuti) senza ulteriori aggravi per le imprese; detassazione investimenti in ricerca e sviluppo; resituzione integrale dei debiti della PA alle imprese; nuove misure contro la stretta al credito (es.. potenziamento delle garanzie).
Richieste Rete Imprese Italia
Anche il presidente Ivan Malavasi è stato sentito in commissione Bilancio, chiedendo «misure per favorire gli investimenti e l’innovazione» e altre «che aprano spazi di mercato riservati alle PMI, come in altri Paesi». E poi nello specifico: adeguamento premi INAIL alle prestazioni erogate, modifica aliquote e scaglioni Irpef per aumentare il reddito disponibile dei lavoratori dipendenti e autonomi, eliminazione IMU sugli immobili strumentali e deducibilità ai fini delle imposte dirette e dell’Irap, detassazione utili non distribuiti, stabilizzazione bonus energia e ristrutturazioni. Invece, nel Ddl la pressione fiscale rimane elevata, sono irrisolte questioni fondamentali in tema di costo e mercato del lavoro, non vengono sostenute le esigenze di flessibilità delle imprese, esiste il rischio di un aumento dell’imposizione sugli immobili strumentali di 1 miliardo, sono incluse scarse risorse per il Fondo di garanzia, mancano gli attesi interventi per i Consorzi Fidi, sono assenti azioni strategiche per il rilancio del turismo, si riduce il rimborso agli autotrasportatori delle accise.
(fonte PMI)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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