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Lavoro, schiaffo ai burocrati


Ordine Informa

Contratto a termine senza causale per un periodo massimo di tre anni e con il limite ulteriore di non poter superare il 20% della forza lavoro e parziale semplificazione dei contratti di apprendistato, sui quali anche i governi precedenti avevano puntato, ma senza riuscire nell’intento. Queste le novità più importanti del dl 34 convertito in legge giovedì scorso. I tre voti di fiducia resisi necessari per il passaggio parlamentare la dicono lunga su quanto sia stata aspra la battaglia politica intorno a una riforma che tutti gli addetti ai lavori considerano andare nella direzione giusta, seppure con una dose eccessiva di timidezza. Si poteva fare di più. Ma non ci si è riusciti per l’opposizione del modo sindacale e dei suoi addentellati politici. È la prima volta (e questa è la vera rivoluzione contenuta nel dl 34) che una riforma in materia sindacale viene annunciata e gestita senza la concertazione sindacale. Un vero e proprio schiaffo per Cgil e soci che non hanno preso bene questo ridimensionamento politico e hanno fatto di tutto per stravolgere il progetto iniziale. Riuscendoci parzialmente con il primo passaggio alla Camera, ma dovendo poi subire una riformulazione al Senato nel senso di una maggiore liberalizzazione. Renzi ha dovuto accettare qualche compromesso, come il preambolo, introdotto dal parlamento, che conferma il contratto a tempo indeterminato come la forma normale di rapporto di lavoro, una concessione all’ideologia sindacale, di scarso impatto pratico. Ma ha portato a casa una semplificazione del contratto a tempo determinato che dovrebbe essere in grado di produrre qualche effetto positivo sulla riduzione della disoccupazione giovanile ormai arrivata alla percentuale mostruosa del 42%.
Fonte (ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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