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Lavoro oltre gli orari legali: assolutamente vietato


Ordine Informa

Il Tribunale di Milano con la sentenza dell’8 agosto 2022 ricorda i principi che governano l’orario di lavoro e i riposi, ribadendo la natura indisponibile dei limiti massimi di durata dell’attività lavorativa. Il datore di lavoro infatti dovra’ risarcire il dipendente che lavora senza riposi e per un orario giornaliero eccedente i limiti legali anche se la prestazione avviene con il consenso del lavoratore e tale attività è compensata con una maggiorazione retributiva.

La domanda relativa all’orario di lavoro scaturisce dalla richiesta di un lavoratore di vedersi riconosciuto il risarcimento del danno subito per non aver fruito di alcun giorno di riposo durante tutto il rapporto di lavoro (durato circa 8 mesi), e per aver lavorato ogni giornata per complessive 15 ore, fruendo di una sola pausa di mezz’ora.

Il Tribunale ha accolto la domanda del ricorrente, seppure riconoscendo un orario di lavoro giornaliero di 13 ore, e per definire l’entità del danno ha applicato alcuni principi elaborati dalla Cassazione . In particolare, si ricorda che la mancata fruizione del riposo giornaliero e settimanale, in assenza di accordi collettivi che consentano di derogare alle norme di legge o del contratto nazionale, costituisce una fonte di danno patrimoniale che va riconosciuto mediante una semplice presunzione, che scaturisce dalla tutela offerta dall’articolo 36 della Costituzione all’interesse del lavoratore leso dall’inadempimento del datore.

Questa tutela si applica anche ove sia stato pagato un compenso maggiorato per l’attività in festivo e anche nei casi in cui la prestazione sia stata resa su richiesta del dipendente o con il suo consenso.

(Autore: AMS)

(Fonte: Il Sole 24Ore)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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