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Contratto a termine e Decreto Trasparenza nel Decreto Lavoro


Ordine Informa

Il Ministro del Lavoro  ha illustrato e preannunciato quelli che saranno i contenuti dell’attesissimo Decreto Lavoro. Gli interventi principali saranno sul decreto “trasparenza” e sui contratti a tempo determinato.
Relativamente al D.Lgs.104/2022, che ha prodotto comunicazioni al lavoratore particolarmente prolisse, per dare peraltro informazioni già contenute all’interno dei contratti collettivi nazionali di lavoro, si dovrà intervenire per rendere tali informazioni in maniera semplificata, che non significa trasmetterle in modo banale, ma, al contrario, in maniera maggiormente efficace, eliminando la duplicazione degli adempimenti.
Sui contratti a termine, si vuole affermare la flessibilità del lavoro , come condizione necessaria per consentire ad imprese e lavoratori di uniformarsi e conformarsi alle esigenze del mercato;
A tal fine, si interverrà principalmente sulle causali obbligatorie introdotte dal decreto “Dignità” (D.L. n. 87/2018), poiché una cosa sono le causali che nascono dall’esperienza della contrattazione collettiva, che senz’altro rispondono alle reali esigenze del mercato, ben altra cosa sono le causali generiche attualmente in vigore, che portano in sé una tipizzazione di situazioni e di condizioni di difficile applicazione, oltre ad essere foriere di possibile contenzioso.
In ambito di sicurezza sul lavoro, il Ministro ha espresso la necessità di un’azione sinergica di tutti gli attori coinvolti, ovvero istituzioni, parti sociali, scuola e mondo dell’istruzione in generale, per interventi che consistono nella  divulgazione della cultura in materia di salute e sicurezza, fin dal momento in cui si formano le coscienze, cioè nelle scuole, implementando i programmi di studio con tali argomentazioni e ponendo particolare attenzione alla formazione in ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Relativamente al reddito di cittadinanza, è stato confermato l’impegno nei confronti dei soggetti occupabili cui è stata ridotta la durata dell’assegno a 7 mesi, cioè quello di individuare le condizioni necessarie perché possano rientrare nel mondo del lavoro, utilizzando tutti gli strumenti disponibili, oltre ad una maggiore inclusione attiva dei lavoratori in percorsi di qualificazione e riqualificazione, partendo dalle loro competenze.

(Autore: AMS)

(Fonte: FiscalFocus)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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