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Il capo può spiare i dipendenti? La risposta dei CdL


Ordine Informa

Il capo può spiare i dipendenti? Il Presidente della Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro Rosario De Luca risponde al quesito posto da una lettrice del noto settimanale Donna Moderna.
L’aggiornamento delle norme sugli strumenti tecnologici a disposizione del dipendente era prevedibile secondo il Presidente Rosario De Luca, visto che la normativa era ferma agli anni ’70, ovvero alla L. 300/1970 ossia allo Statuto dei Lavoratori.
De Luca spiega in cosa consiste la procedura di controllo introdotta dal Jobs Act con cui il lavoratore potrà essere localizzato, tramite Pc, cellulari, tablet e badge, sottolineando però che “Gli strumenti sono di proprietà dell’imprenditore, servono al dipendente per svolgere i propri compiti e ogni uso privato può essere sanzionato. Senza neppure il via libera del sindacato”.
“MA ORA IL CAPO MI PUÒ SPIARE?”
Telefonini e pc aziendali sotto controllo, tablet e badge per localizzare i dipendenti. Sono previsti dal Jobs Act. Che sta per cambiare la privacy sul posto di lavoro.
Il Grande Fratello entrerà in ufficio? Se lo stanno chiedendo molti lavoratori, visto che il governo si prepara ad approvare nuove regole sulle aziende: forse già nella seconda metà di luglio un decreto del Jobs Act darà più libertà alle imprese che vogliono controllare come vengono usati i mezzi messi a disposizione dei dipendenti.
«Cambiano le norme sugli strumenti tecnologici, rimaste ferme agli anni ’70: lo Statuto dei lavoratori limitava l’azione delle società e prevedeva il parere dei sindacati» dice Mario Meucci, esperto di Diritto del lavoro e autore di Danni da mobbing (Ediesse editore).
(Autore: Antonio Maroscia)
(Fonte: Lavoro e Diritti)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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