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La mala riscossione costa cara


Ordine Informa

Equitalia deve svolgere l’attività di riscossione con la dovuta diligenza e deve fornire al comune la documentazione necessaria a giustificare l’inesigibilità de ruoli affidati. Non è sufficiente inviare dei semplici rendiconti riassuntivi, in formato Excel, per dimostrare che i crediti dell’ente non possono essere riscossi. L’importante e innovativo principio è stato affermato dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti del Lazio, con la sentenza 255 del 6 maggio scorso, con la quale ha condannato la società pubblica ha risarcire i danni al comune di Ciampino per oltre 12 milioni di euro, somma soggetta a rivalutazione monetaria in base agli indici Istat e al pagamento dei relativi interessi corrispettivi. Viene posto in rilievo nella pronuncia che l’amministrazione comunale aveva più volte sollecitato Equitalia a fornire dettagliate informazioni e chiarimenti in ordine ai ruoli affidati e i solleciti erano sempre rimasti inevasi. Quindi, per i giudici contabili, a fronte dell’onere di puntuale documentazione da consegnare al Comune «per consentire la doverosa verifica di ogni posta, la soc. Equitalia si è limitata a recapitare solo dei rendiconti in formato Excel, chiaramente insoddisfacenti ad assolvere all’obbligo di fornire idonei strumenti di riscontro delle effettive cause di inesigibilità dei ruoli stessi». Ex lege, «non può essere certamente reputata esaustiva ed esauriente dell’obbligo assunto la produzione di meri resoconti riassuntivi». Secondo la Corte dei conti, invece, l’esattore «che si obbliga a gestire il servizio di riscossione (e per tale fatto riveste la qualifica di agente contabile) deve dare legale discarico delle somme che non può versare nelle casse dell’ente affidante».
(Fonte: ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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