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DURC telematico: sarà vera semplificazione?


Ordine Informa

E’ iniziato il conto alla rovescia per il Durc online, che dovrebbe debuttare dal prossimo 1° luglio.
L’emanazione del decreto interministeriale Lavoro-Economia-Pa, attuativo del Dl 34/2014 (convertito nella legge 78/2014) dovrebbe portare a grossi benefici nell’acquisizione del Durc, sia in termini di tempistiche che di costi burocratici ma sul risultato pesano alcune incognite.
Rispetto al sistema attualmente vigente, è prevista la creazione di una piattaforma telematica, attraverso la quale chiunque vi abbia interesse potrà verificare praticamente in tempo reale la regolarità contributiva nei confronti dell’Inps, dell’Inail e delle Case Edili.
In sostanza, l’interrogazione fornirà una sorta di visto che avrà validità di 120 giorni dalla data di acquisizione: questo impianto porterà, di fatto, a sostituire ad ogni effetto il Durc, ovunque previsto, salvo specifiche ipotesi di esclusione che verranno espressamente individuate dal decreto attuativo.
Il beneficio maggiore consiste nel fatto che la nuova “certificazione” sarà praticamente a 360 gradi poiché – nelle ipotesi di godimento di benefici normativi e contributivi – il sistema dovrebbe individuare anche le tipologie di pregresse irregolarità di natura previdenziale ed in materia di tutela delle condizioni di lavoro, da considerare ostative alla regolarità (articolo 1, comma 1175, della legge 296/2006).
Però, per un efficace funzionamento della nuova procedura non solo sarà necessaria una puntuale interconnessione tra le banche date degli enti coinvolti ma occorrerà, altresì, che la stessa preveda il raccordo con la disciplina che attualmente regola il processo di rilascio del Durc, ad esempio in materia di preavviso di irregolarità.
Immaginiamo, infatti, che l’interrogazione riguardi un’impresa nei confronti della quale è stato emesso un preavviso di irregolarità, assegnando i canonici 15 giorni di tempo per regolarizzare la posizione: in quel momento la situazione potrebbe generare un Durc irregolare ma l’azienda si trova nelle condizioni di poter sanare le partire debitorie.
Il sistema dovrà, quindi, tenere conto sia di queste situazioni, per consentire sempre al soggetto inadempiente – prima di dichiarare l’eventuale irregolarità – di “sistemare” la propria posizione, così come delle altre fattispecie che, pur in presenza di potenziali scoperture (ad esempio le fasi di contenzioso giudiziale) consentono il rilascio della regolarità.
(Fonte: Lavoro&Impresa)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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