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Chiarimenti del ministero sui contratti a tempo determinato dopo le novità del jobs act


Ordine Informa

Il Ministero del Lavoro chiarisce alcuni dubbi interpretativi, sorti successivamente alla conferenza stampa seguita al Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2014, nella quale sono stati illustrati i provvedimenti adottati dal Governo, alcuni dei quali interessano sensibilmente il mondo del lavoro.
In particolare, il Ministero si sofferma sulla nuova disciplina dei contratti a termine. Come si apprende dal sito www.lavoro.gov.it , a seguito dell’entrata in vigore dell’atteso decreto legge, il datore di lavoro potrà sempre instaurare rapporti di lavoro a tempo determinato senza causale, nel limite di durata di trentasei mesi. Viene, dunque, superata la previgente disciplina, che prevedeva la possibilità di stipulare un contratto “acausale” solo per il primo rapporto di lavoro a tempo determinato con il dipendente.
Inoltre, viene introdotta la possibilità di prorogare un contratto di lavoro a termine in corso di svolgimento fino ad un massimo di 8 volte nei trentasei mesi. Unica condizione per le proroghe è che esse si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato.
Viene, infine, precisato che, nell’introdurre il limite del 20% di contratti a termine che ciascun datore di lavoro può stipulare rispetto al proprio organico complessivo, il decreto fa comunque salvo quanto disposto dall’art. 10, comma 7, del D.lgs. 368/2001, che da un lato consente alla contrattazione collettiva la possibilità di modificare tale limite quantitativo e, dall’altro, tiene conto delle esigenze connesse alle sostituzioni e alla stagionalità.
Infine, per tenere conto delle realtà imprenditoriali più piccole, è previsto che le imprese che occupano fino a 5 dipendenti possono comunque stipulare un contratto a termine
Fonte (settegrammilavoro)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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