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IVA, continua la picchiata


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L’Iva perde quasi il 7% nei primi cinque mesi del 2013. Non si ferma il crollo degli introiti che, con quasi tre miliardi di gettito perso dall’inizio dell’anno, registra il quinto segno negativo consecutivo. Il settore delle imposte indirette subisce, complessivamente, una diminuzione del 3,5% (2,7 miliardi di euro) rispetto allo stesso periodo nel 2012. Di pari passo, ma in senso opposto, l’andamento dell’imposizione diretta, che registra un aumento complessivo del 3,1% (2,2 miliardi di euro) rispetto al 2012. Questi i dati resi noti ieri con una nota del Ministero dell’economia e delle finanze.
L’andamento delle imposte indirette. Ancora in calo il settore dell’imposizione indiretta. Ad accusare il colpo in misura maggiore, ancora una volta l’Imposta sul valore aggiunto, che segna una contrazione complessiva pari al 6,8% (2,8 miliardi di euro). In base a quanto reso noto dal Ministero, la diminuzione del gettito è data dal verificarsi di più fattori contemporaneamente, primo tra tutti la diminuzione del prelievo sulle importazioni, settore che da solo, registra un calo del 22,4%. Subito a seguire la contrazione pari del 3,6% relativa agli scambi interni. Giù del 2,8% anche l’imposta di fabbricazione sugli oli minerali, insieme all’imposta di consumo sul gas metano che registra una diminuzione pari al 2%. A rimanere stabile nonostante la situazione economica sono invece gli introiti Iva relativi al settore del commercio al dettaglio, che registrano un aumento del 3,1%. In netta controtendenza rispetto all’andamento generale, il risultato relativo agli introiti derivanti dall’imposta di bollo. Con il suo recente aumento infatti, l’incremento registrato sfiora il 40%, pari 1,3 miliardi di euro incassati.
L’andamento delle imposte dirette. Situazione inversa invece, per quel che riguarda il settore dell’imposizione diretta. Complessivamente infatti, il ministero segnala un incremento delle entrate del 3,1%, rispetto alle stesso periodo dell’anno precedente. Nel dettaglio, il gettito Irpef è cresciuto dell’1,4% grazie agli incrementi delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (3,9%), dei versamenti in autoliquidazione (26,2%) e della flessione delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-0,1%) e dei lavoratori autonomi (-6,7%).
In crescita anche l’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale che registra un incremento pari al 21% rispetto allo stesso periodo nel 2012. Crescono infine anche le imposte sostitutive sul valore attivo dei fondi pensione (440 milioni di euro) e l’imposta sostitutiva sul risultato maturato delle gestioni individuali di portafoglio (914 milioni di euro). In base poi, a quanto emerso dalla nota del ministero, la crescita delle imposte sostitutive sui redditi da capitale riflette il nuovo regime di tassazione, che ha previsto l’unificazione delle due aliquote del 12,5% e del 27% al 20%. A chiudere i primi cinque mesi del 2012 in modo negativo, solo l’Ires che, complessivamente, registra una contrazione del 10,6%.
Il settore dei giochi e delle attività di accertamento e controllo. Anche il settore dei giochi accusa il colpo, anche se non in misura troppo consistente. La contrazione dei ricavi infatti, è pari all’1,3% (70 milioni di euro), rispetto allo stesso periodo nel 2012. Infine risultano in crescita del 4,4% (118 milioni di euro) le entrate derivanti da attività di accertamento e controllo ad opera dell’amministrazione finanziaria.
(fonte Italia Oggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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