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Tfr in busta paga? Rete Imprese Italia dice no


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Per le piccole imprese è impensabile anticipare il tfr in busta paga. Lo sottolinea Rete imprese Italia secondo cui “in questa fase di perduranti difficoltà per il nostro sistema produttivo, è impensabile che le piccole imprese possano sostenere ulteriori sforzi finanziari, come quello di anticipare mensilmente parte del Tfr ai dipendenti”. E’ stato il premier Matteo Renzi ad annunciare che il governo lavora perché “il Tfr possa essere inserito dal primo gennaio 2015 nelle buste paga, attraverso un protocollo tra Abi, Confindustria e governo per consentire un ulteriore scatto del potere di acquisto”.
Ma Rete imprese è nettamente contraria a qualsiasi ipotesi del genere. . “Dopo aver subito, soltanto nell’ultimo anno, una contrazione del credito erogato dal sistema bancario del 5,2%”, ha osservato Giorgio Merletti, presidente di Rete imprese Italia e di Confartigianato, “pari a oltre 8 miliardi di euro, ora alle piccole imprese verrebbe chiesto di erogare diversi miliardi in anticipazione del Tfr. Siamo di fronte alla ‘misura perfetta’, se si vuol dare una mano a far chiudere decine di migliaia di piccole imprese che stanno resistendo stremate da 6 anni di crisi e difendono in tal modo migliaia di posti di lavoro”. Secondo il presidente Merletti “per i lavoratori il Tfr è salario differito, per le imprese un debito a lunga scadenza. Non si possono chiamare le imprese a indebitarsi per sostenere i consumi dei propri dipendenti. Va sottolineato infine che il trasferimento di tutto il Tfr o di parte di esso nelle buste paga significa azzerare la possibilità per molti lavoratori di costruirsi una previdenza integrativa dignitosa”.
(Fonte: ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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