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Società semplici, modelli meno


Fisco

Semplificazione “virtuale” per le società di persone e gli enti assimilati con esercizio non coincidente con l’anno solare obbligati a utilizzare ancora i modelli dichiarativi più vecchi, anche se risultano già approvati i nuovi. Il decreto legislativo concernente la semplificazione fiscale, licenziato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 30 ottobre, e finalizzato a razionalizzare gli adempimenti tributari, non appare sempre ispirato da una visione aderente alla realtà operativa con la quale devono confrontarsi i contribuenti e gli intermediari abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni, non favorendo le più semplici regole informatiche che, attualmente, caratterizzano l’invio telematico delle dichiarazioni. Già sono state sollevate fondate eccezioni rispetto ai pesanti profili di responsabilità, a carico dei professionisti e dei Caf, in tema di modello 730 precompilato: tali soggetti rispondono, infatti, a titolo di responsabilità, per l’errato controllo dei dati documentali e sono tenuti, nei confronti dello Stato o del diverso ente impositore, al pagamento di un importo corrispondente alla somma dell’imposta, degli interessi e della sanzione nella misura del 30%, salvo che l’infedeltà del visto derivi da una condotta dolosa o gravemente colposa del contribuente.
(Fonte: ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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