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Redditi dei professionist ko


Fisco Ordine Informa

La crisi economica ha già divorato quasi un quarto del reddito dei professionisti italiani. Nel 2008 i redditi medi superavano infatti i 35 mila euro. Nel 2013, ultimo dato disponibile, erano scesi a 27 mila. Si tratta ovviamente di un valore medio. Per cui, se i medici, che lavorano in gran parte in regime di convenzione, non hanno risentito più di tanto della crisi, il reddito degli architetti è sceso sotto i 22 mila euro. E c’è chi sta peggio: un terzo dei giovani psicologi è infatti disoccupato ed il reddito medio della categoria non arriva a 650 euro al mese.
Le cause di questo disastro sono numerose. Ma non si può negare che i governi che si sono succeduti dal 2006 hanno manifestato, nei fatti, una forte avversione ideologica nei confronti delle categorie professionali. Le lenzuolate di Visco Bersani del 2007 ne sono solo l’esempio più clamoroso. L’obiettivo dichiarato era quello di liberare il mercato delle professioni da vincoli e steccati che ne rendevano difficile l’accesso. La motivazione reale era di consentire l’accesso di segmenti influenti del mondo confindustriale in un mercato ritenuto appetibile. Siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio, il disegno di legge sulle privatizzazioni approvato pochi giorni fa sembra andare nella stessa direzione. Non sarà un caso se il giorno dopo la sua approvazione alcune grandi banche hanno reso pubblica la loro discesa in campo nel settore dell’intermediazione immobiliare: quando la norma diventerà legge sarà sufficiente per loro assumere qualche avvocato e gran parte delle operazioni di compravendita potranno essere fatte senza passare dai notai. I legali disponibili non mancheranno di certo.
(Fonte: ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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