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Professionisti fuori dalla Cig


Ordine Informa

Professionisti discriminati. La riforma degli ammortizzatori sociali in deroga (cassa integrazione e mobilità), infatti, prevede che i trattamenti si applichino esclusivamente ai lavoratori dipendenti di «imprese», escludendo in questo modo i dipendenti degli studi professionali (che non sono invece «imprese»). A stabilirlo è la bozza di decreto interministeriale, lavoro ed economia (si veda ItaliaOggi del 29 novembre), criticata ieri da Confprofessioni parlando di «discriminazione dei professionisti». Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ritiene la scelta «incomprensibile e ingiustificata». «Incomprensibile perché il settore degli studi professionali, al pari delle imprese, sta attraversando una fase di profonda crisi che si riflette in un sensibile calo dei fatturati degli studi. Ingiustificata perché l’impatto della Cig in deroga negli studi professionali è una goccia nel mare rispetto ad altri comparti produttivi, sia per numero ore che di percettori». E del resto i dati non sembrano smentire: tra gennaio e ottobre 2013, infatti, nell’ambito della cassa integrazione in deroga risulta che sono state autorizzate circa 220 milioni di ore delle quali, secondo le elaborazioni di Confprofessioni, circa 2 milioni hanno riguardato il settore degli studi professionali. «Un comparto, quello degli studi professionali, che non raggiunge neppure l’1% delle ore autorizzate per la cassa in deroga», ha aggiunto Stella, «rappresentando poco più dello 0,3% del totale della cassa integrazione. Non ci sono giustificazioni», ha pertanto aggiunto il presidente di Confprofessioni, «tantomeno economiche o di presunti risparmi, nella decisione di tagliare fuori gli studi professionali dalla cassa in deroga. Qui non si tratta più di una distrazione burocratica, ma della volontà di colpire un settore che dà lavoro a 1,5 milioni di addetti e che nonostante le difficoltà dimostra di tenere in maniera particolare al proprio personale dipendente», ha concluso Stella. Si ricorda infine che il decreto di riforma è ora all’esame della Conferenza Stato-Regioni che dovrà apporre il suo placet per il via libera definitivo.
Fonte (ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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