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Internet – Ovvero i pericoli nascosti di un uso sprovveduto della rete


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Potrebbe sembrare difficile farsi piacere un film con questo titolo, perché ha il torto/ragione di sbattere “il mostro in prima pagina” e fin dalla prima inquadratura dice chiaramente cosa vuole dimostrare, non imponendosi allo spettatore, ma portandolo a riflettere su una realtà che oggi è sotto gli occhi di chi vuol vedere. Ma forse è proprio per questo che il film trova la strada dell’approfondimento, del dibattito e della consapevolezza. Non siamo ancora abbastanza preparati e in grado non tanto di dominare ma di conoscere i pericoli di quei mezzi di comunicazione che usiamo ogni giorno .
Mentre scorrono i titoli di testa un computer prende fuoco, fiamme alte, appunto, un inferno. Non è un attacco livoroso alla rete ma un allarme sul suo uso indiscriminato e senza regole. A volte basta un clic, una confidenza in chat ad un amico virtuale, il bisogno di raccontarsi in un momento particolare ed ecco che la tua vita è stravolta. Noia, curiosità, superficialità, ci portano a credere di essere in grado di usare la rete, utile per tante attività, senza pericolo. Ma non siamo preparati, sia giovani che adulti, a difenderci dai pirati informatici, da chi inserendo un video ha il potere di umiliare, accusare, ricattare. Sono 5 le storie che si intrecciano nel film di Ferlito, regista, direttore della Scuola di Cinema Immagina di Firenze. Insieme ai suoi ragazzi gira almeno un film l’anno e stavolta ha affiancato loro attori famosi: Remo Girone, Ricky Tognazzi, Daniela Poggi, in un cameo anche Katia Ricciarelli e Roberto Farnesi, (sua è l’idea a cui poi Giuseppe Ferlito ha dato forma e sostanza).
Cinque storie che parlano di bullismo, prostituzione, adescamento di minori, violenza gratuita, omofobia, ludopatia.
Oggi basterebbe leggere, ascoltare uno dei tanti programmi di intrattenimento e approfondimento per capire come si possa restare intrappolati nella rete. Forse sarebbe utile tenere presente che un uso sprovveduto di qualunque mazzo di comunicazione può dare assuefazione o nuocere gravemente alla salute.
Ed ecco il gruppo dei bulli, tutti con alle spalle famiglie benestanti ma distratte, compiere e filmare atti di vandalismo, aggressioni violente, pestaggi. Rivedere sul computer le loro imprese li riempe di orgogliosa soddisfazione. Tre amiche, per amore del denaro decidono di prostituirsi, filmare e ricattare i loro partner danarosi incontrati in chat.
Fra gli adulti Claudio (Roberto Farnesi), attore che ha a cuore nobili imprese, aiutare gli immigrati e i più deboli, nasconde però un lato oscuro fra i più ributtanti, mentre Giorgio (Ricky Tognazzi) rovina la sua famiglia, la sua salute e la sua vita, preda del virus dell’assuefazione ai videogiochi.
Sul finale il film potrebbe diventare buonista , con il ravvedimento di Sandro e la guarigione del cuginetto ma le parole di Don Luciano (Remo Girone) ingiustamente accusato di pedofilia dai bulli, per la sua attività a favore degli extracomunitari, aprono alla speranza. “Non dobbiamo avere paura, solo se non abbiamo paura possiamo essere liberi”.
Un film duro e senza ammiccamenti quello di Ferlito che non vuole cercare giustificazioni, non parla di eroi positivi o negativi, parla di persone vere quelle che ci vivono accanto, persone con i loro problemi e i loro lati oscuri, persone crudeli o indifese o deboli accanto ad altri colpevoli, noi per primi che non abbiamo visto o abbiamo fatto finta di non vedere . Eppure i risultati sono ogni giorno sotto gli occhi di tutti e se pensiamo che anche i terroristi vengono reclutati su internet, possiamo capire quanto sia importante la visione e la diffusione di film come questo.
Genitori e docenti dovrebbero vederlo per aiutare i ragazzi a difendersi da un uso smodato e fuori controllo della rete.
(Autore: Maria Rita Monaco)
(Fonte: Pensalibero)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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