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Ccnl metalmeccanici: l’innovazione entra in busta paga


Ordine Informa

L’accordo di rinnovo del contratto collettivo dell’industria metalmeccanica può aprire una nuova stagione delle relazioni industriali, in quanto contiene regole e soluzioni molto innovative, che guardano al presente ma cercano anche di rispondere alle sfide poste al settore e all’intera economia dalla rivoluzione digitale in corso.L’approccio innovativo coinvolge innanzitutto la disciplina delle dinamiche retributive.
Per quanto riguarda il del recupero dell’inflazione, viene superato il sistema basato sul pagamento anticipato dell’incremento presunto del costo della vita.
Tale sistema prevedeva degli anticipi basati su stime preventive e dei conguagli a consuntivo, ma si è rivelato quasi impossibile da applicare; con il rinnovo contrattuale viene introdotto (a partire dal 2017) un meccanismo molto più trasparente ed esigibile.
Nel mese di maggio di ogni anno di vigenza del contratto collettivo, le parti si dovranno incontrare per calcolare il valore dell’inflazione (depurato del costo dell’energia) relativo all’anno precedente; nel mese di giugno, le retribuzioni saranno adeguate sulla base del dato calcolato dalle parti. Questo meccanismo si applicherà anche al valore dell’indennità di trasferta forfetizzata e dell’indennità di reperibilità oraria.
In fase di prima applicazione, nel mese di giugno del 2017 si prenderà come riferimento il tasso medio di variazione dell’anno 2016 sull’anno 2015.
Altra innovazione riguarda il rapporto tra gli incrementi retributivi fissati a livello nazionale e quelli concordati in sedi diverse. Viene introdotta la regola generale della “assorbibilità” dei futuri incrementi retributivi eventualmente stabiliti con gli accordi aziendali o individuali con gli aumenti riconosciuti sulla base del contratto nazionale.
Pertanto, a decorrere dal 1 gennaio 2017 gli aumenti dei minimi tabellari assorbono gli incrementi riconosciuti dopo tale data su base individuale oppure mediante accordi aziendali; fanno eccezione alla regola generale le voci retributive spettanti per lo svolgimento compiti specifici (es. lavoro straordinario, notturno, turni e festivi).
In questo modo, viene disinnescata ogni possibile spirale retributiva e allo stesso tempo viene rimosso ogni possibile disincentivo alla firma di accordi di secondo livello.
La spinta verso l’innovazione emerge in maniera ancora più marcata nelle norme che incentivazione l’attivazione di sistemi di welfare aziendale.
L’accordo stabilisce che a decorrere dal 1 gennaio 2017 tutte le aziende dovranno attivare in favore dei dipendenti dei piano di “flexible benefit” del valore massimo di 100 euro per ciascun lavoratore; tale importo è destinato a crescere (al 1 giugno 2018, sale a 150 euro, e al 1 giugno 2019 arriva a 200 euro).
L’investimento nel welfare aziendale comporta anche una crescita degli importi destinati alla previdenza complementare. Si prevede che a partire dal 1 giugno 2017 le aziende devolveranno in favore dei lavoratori che destinano il TFR al Fondo pensione di categoria (Cometa) una contribuzione aggiuntiva pari ad almeno il 2% del minimo contrattuale; tale contributo spetterà, tuttavia, solo a condizione che anche il dipendente versi una quota della propria retribuzione al Fondo (l’intesa prevede un valore non inferiore all’1,2% della retribuzione).
Sempre nell’ottica del welfare aziendale sono previste regole per rafforzare l’assistenza sanitaria integrativa tramite il fondo mètaSalute.
Anche il premio di risultato non resta immune da innovazioni. Viene precisata – al fine di assicurare la piena applicabilità degli incentivi fiscali previsti dalla legge – la necessità di erogare premi il cui importo non sia predeterminabile a priori ma che abbiano un valore totalmente variabile in funzione dei risultati conseguiti. Per la disciplina di questo istituto viene valorizzato il livello contrattuale aziendale che – in coerenza con la normativa sugli incentivi – avrà il compito di definire i criteri e le modalità di attribuzione e pagamento dei premi di risultato.
(Fonte: Lavoro&Impresa)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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