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Ritorna l’Imu. Ed è peggio


Fisco

L’Imu sulla prima casa, messa da parte (ma solo parzialmente) nel 2013 è tornata sotto falso nome. Per vendicarsi . La Tasi e le altre imposte sugli immobili saranno infatti dal 2014, per la maggior parte dei contribuenti, più pesanti e più ostiche di tutte quelle sperimentate fino ad oggi. Se l’obiettivo era quello di ridurre le impose sul mattone, anche per rilanciare un settore, quello immobiliare, ormai in coma profondo, il risultato di venti mesi di discussioni parlamentari e di produzione normativa incontrollata è desolante. Le imposte aumenteranno. E la confusione normativa sta superando ogni limite di umana sopportazione. Tanto che ora i contribuenti dovranno addirittura sobbarcarsi l’onere di controllare il 31 maggio il sito del comune di appartenenza, per verificare se sono state pubblicate le delibere con le aliquote della Tasi per il 2014. Se mancheranno, l’imposta sulla prima casa si pagherà in un’unica rata a dicembre 2014, mentre per la Tasi sulle seconde case si applicherà un’aliquota standard dell’1 per mille, salvo conguaglio nella seconda rata di dicembre. E milioni di contribuenti che, grazie alle detrazioni, non avevano pagato negli anni scorsi le imposte sulla prima casa, ora dovranno versarle. Perché, anche se con il decreto n. 16, convertito in legge il 30 aprile, si è consentito ai comuni di aumentar l’aliquota d’imposta a patto di aumentare le detrazioni per gli immobili di minor valore o i redditi più bassi, gli enti locali non sono vincolati a destinare tutto il gettito aggiuntivo a questa finalità.
Fonte (ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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