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La crisi obbliga a lavorare da casa. 10 mosse per creare un ambiente al top


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Sedia e scrivania alte 45 e 73 centimetri, ben lontane dalla zona living in modo che lo spazio fisico professionale ben delimitato aiuti la mente a staccare. Poi è importante circondarsi di piante che portano armonia e non illuminare la stanza col neon. Sono le regole da rispettare per chi lavora da casa. Vademecum stilato dagli interior designer per impedire che il telelavoro comprometta il benessere psicofisico. Vuoi essere un home-worker col sorriso?
In tempo di crisi o, magari per chi lo sceglie abitualmente perchè così si sente più libero, il telelavoro è sempre più frequente. Lo sanno bene i freelance o le partite Iva che sono costrette ad eleggere una stanza della propria casa da adibire ad ufficio domestico. Ma con un terribile rischio, che è quello di non staccare mai dal proprio lavoro durante una quotidianità che si svolge sempre nelle proprie pareti di casa, in pochi metri quadrati. Un inconveniente ben presente a questo tipo di lavoravoratori per i quali però ora gli interior designer hanno stilato un vademecum per preservarne il benessere psicofisico. Principi da cercare di rispettare, perché non si sfugge alla sacrosanta verità che l’ambiente di lavoro influenza performance e il successo professionale e, in seconda battuta, tutta la qualità della vita.
E così, secondo i guru dell’arredamento, ci sono due principi che bisogna assolutamente rispettare per vivere con armonia situazioni che spesso non sono il massimo. Il primo è la presenza di un muro neutrale contro il quale appoggiare una scrivania, un’area rigorosamente ben isolata dalla zona living e dalla cucina o dalla zona caffè. Un posto lontano per proteggere la propria privacy da cui, terminato il lavoro quotidiano, tenere ben lontano lo sguardo in modo che lo spazio fisico professionale ben delimitato aiuti la mente a staccare. Poi, quello che serve in questo mini ufficio che può essere anche un angolino ricavato nella propria casa è semplice: bastano una scrivania e una sedia per i quali gli interior designer danno anche le misure. La poltrona, ovviamente comoda, dev’essere alta 45 cm mentre la scrivania deve salire fino a 73 centimetri.
Il secondo principio da rispettare, poi, è la presenza delle piante: secondo i guru dell’arredamento, oltre a fare compagnia, aiutano a mantenere infatti l’armonia nella zona di lavoro in cui spesso bisogna passare parecchie ore al giorno. Assolutamente vietate poi le luci al neon che affaticano la vista e la televisione vicino alla propria scrivania (meglio se tavolino estraibile o riponibile in poco tempo). La si guarda la sera, momento da associare a un momento della giornata ben diverso da quando si lavora.
Infine, e anche questo lo sanno bene i freelance che fanno di tutto per non farsi fagocitare dal lavoro (che spesso manca e bisogna andare a cercare quasi 24 ore su 24), sono importantissimi i tempi. Quando e quanto si lavora. Prima regola: è fondamentale imporsi dei orari per andare a lavorare, fascia giornaliera da spezzare con numerose pause. Il problema è che, lavorando da casa, non si ha la possibilità della canonica chiacchierata alla macchinetta del caffè. Per ovviare a questo piccolo handicap ben vengano quindi le pause lontano dal mini-office facendosi un caffè in cucina, magari leggendo un libro o guardandosi una mini serie in streaming davanti al computer in salotto. Il risultato è: meno stress e maggiore efficienza. Gli interior designer lo assicurano.
(Fonte: affaritaliani)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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