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Definizione liti pendenti applicazione a maglie larghe


Fisco

Definizione liti pendenti sempre possibile se c’è un contenzioso in essere alla data «spartiacque» indicata dalla legge. Anche se il ricorso viene successivamente dichiarato inammissibile dal giudice. È quanto ha deciso la 4° sezione della Ctp di Brindisi con le sentenze n. 566 e 567 del 2014, depositate lo scorso 6 maggio.
Un contribuente, raggiunto da contestazioni fiscali per gli anni 1981 e 1982, si era visto respingere dal fisco il condono previsto dalla Finanziaria 2003 per le liti pendenti, a causa di un errore nel versamento: ritenendo di aver vinto la causa presso la Ctc, il soggetto aveva pagato il 10% anziché il 30% del valore delle liti. In assenza delle integrazioni richieste dall’ufficio, l’Agenzia delle entrate aveva così notificato gli atti di diniego della sanatoria, a loro volta oggetto di contenzioso fino all’ultimo grado di giudizio. Nel 2006 la Cassazione ha validato l’operato dell’amministrazione, rendendo quindi definitiva la pretesa erariale.
Nel luglio 2006, però, il contribuente presentava istanza di riassunzione della causa presso la Ctr Puglia.
Fonte (ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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