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Pensioni, la Cassa può tagliare


Ordine Informa

La cassa può «tagliare» la pensione al professionista. Il «pro rata», infatti, da criterio rigoroso di calcolo della pensione è diventato un principio di ponderazione: ciò che conta è garantire l’equilibrio finanziario di lungo termine della cassa. A stabilirlo è la sentenza n. 15252/2014 con cui il Tribunale di Milano ha rigettato il ricorso di un pensionato della cassa ragionieri, applicando la sanatoria della legge Stabilità 2014 per le delibere approvate prima di gennaio 2007. A farne le spese potrebbero essere non solo i futuri pensionati ma anche i professionisti in pensione, ai quali le casse potrebbero ora chiedere di restituire le somme incassate in più.
La tradizionale querelle. La vicenda è di quelle note: un professionista neo pensionato (dal 1° gennaio 2005) fa ricorso contro la cassa ragionieri che gli ha liquidato la pensione con i criteri della delibera 22 giugno 2002. Tale delibera, si ricorda, ha previsto il cambio di calcolo della pensione da retributivo a contributivo dalle anzianità maturate dal 1° gennaio 2004, lasciando il criterio retributivo alle anzianità maturate al 31 dicembre 2003. Tuttavia, per la quota retributiva ha stabilito che si considera la media dei redditi degli ultimi 24 anni e non più la media dei 15 redditi annuali più elevati degli ultimi 20 anni. Con il ricorso il professionista ha chiesto al Tribunale di dichiarare errato il calcolo della pensione per mancata applicazione del pro rata e in virtù del quale, invece, la quota di pensione retributiva doveva essere calcolata sulla media dei migliori 15 redditi e non degli ultimi 24 anni.
(Fonte: ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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