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Parere professionale via email, fax od altro – la Cassazione dice che è valido per il riconoscimento del compenso


Ordine Informa

L’avvocato, l’ingegnere, l’architetto, il consulente del lavoro, il medico, il commercialista può dimostrare in qualsiasi modo di aver ricevuto l’incarico, quindi anche con una semplice email, questo è quanto afferma la recente sentenza della cassazione del 24 gennaio scorso.
Nel caso di specie la Cassazione ha accolto il ricorso di un ingegnere che chiedeva, a una società, il pagamento della propria parcella per aver realizzato un progetto chiestogli dalla cliente attraverso una serie di fax e mail.
la sentenza si basa sul principio che la richiesta di parere scritto o verbale può considerarsi al pari di un normale incarico professionale, la domanda inviata tramite email instaura una proposta di contratto, cui il professionista può decidere di aderire, rispondendo, o meno.
La prova dell’avvenuto conferimento dell’incarico, si legge in sentenza, può essere data dal creditore con ogni mezzo, anche tramite indizi quale è appunto lo scambio di corrispondenza telematica.
Anche l’email – scrive la Suprema Corte – è prova del mandato professionale e tale mandato, secondo il codice civile, si considera sempre a titolo oneroso e mai gratuito, salvo diverso accordo tra le parti.


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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