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Legge di Stabilità 2015 varata dal Consiglio dei Ministri: i contenuti


Fisco Ordine Informa

Tra le misure previste il taglio della componente lavoro dell’ Irap, l’anticipo del TFR in busta paga, la proroga degli ecobonus e gli incentivi alla ricerca
Il Consiglio dei Ministri ha varato il 15 ottobre, come da previsioni, il testo della Legge di Stabilità 2015 che ora passerà in Parlamento per l’iter di approvazione entro fine anno. Si tratta di una manovra da ben 36 miliardi di euro.
Ecco i principali contenuti del testo del provvedimento così come approvato dal Cdm.
Le principali novità previste
Lavoro e fisco:
• taglio della componente lavoro dell’Irap per le imprese per 6,5 miliardi di euro, per spingere l’occupazione e soprattutto l’assunzione con contratto a tempo indeterminato;
• contributi azzerati per i primi tre anni per le imprese che assumeranno con contratto a tempo indeterminato (sarà lo Stato a farsi carico della copertura contributiva per non penalizzare i lavoratori nei versamenti al sistema previdenziale di tipo contributivo).
Bonus 80 euro e sgravi famiglie:
• stabilizzazione del bonus Irpef di 80 euro per i lavoratori dipendenti con reddito complessivo fino a 26.000 euro (sotto forma di sgravio contributivo e non più di un bonus) e sgravi fiscali per le famiglie con figli fino al terzo anno di età.
Lotta all’evasione:
• controlli mirati attraverso l’incrocio delle banche dati (più che con accessi e verifiche sul posto);
• con riguardo all’IVA, estensione del reverse charge anche ad altri settori a rischio evasione (come servizi di pulizia e mensa).
Regime forfettario partite IVA:
• introduzione di un regime forfettario per le partite IVA con ricavi da 15.000 a 40.000 euro.
Proroga detrazioni:
• proroga per almeno un altro anno delle detrazioni per il risparmio energetico del 65% e per le ristrutturazioni edilizie del 50% (che altrimenti dal 2015 sarebbero scese rispettivamente al 50% e al 40%).
Anticipo TFR in busta paga:
• possibilità per i lavoratori del settore privato, in via sperimentale per tre anni, di richiedere un anticipo del TFR in busta paga, con adesione su base volontaria e a costo zero per le imprese. Tale possibilità varrà anche per chi aderisce ai fondi di previdenza complementare. La misura dovrebbe essere operativa da metà 2015 con effetto retroattivo da inizio anno. Le banche anticiperanno alle imprese le risorse per pagare il TFR con la stessa remunerazione oggi garantita al TFR in azienda (1,5% più 0,75% del tasso d’inflazione). In caso di mancata restituzione delle somme da parte dell’azienda , alla scadenza del finanziamento la banca potrà rivolgersi al fondo di garanzia Inps e fruire anche di una garanzia aggiuntiva dello Stato finanziata con 100 milioni di euro.
Stretta sulla tassazione delle rendite e dei fondi:
• tassazione al 26% della componente finanziaria dei fondi di previdenza complementare, delle polizze vita incassate dall’erede e delle fondazioni bancarie;
• aumento della tassazione dei fondi di previdenza complementare dall’11,5% attuale al 20%;
• per le Casse di previdenza delle professioni la tassazione delle rendite finanziarie salirà dal 20% al 26%, come per qualsiasi altro investitore privato.
Ammortizzatori sociali:
• Aspi rimodulata in base alla storia contributiva del lavoratore, incremento della sua durata massima (oggi pari a 12 mesi per gli under 55 e 18 mesi per gli over 55) e sua estensione anche ai co.co.co. Una volta scaduta l’Aspi, verrà introdotta una nuova prestazione per i lavoratori in disoccupazione con un ISEE particolarmente basso;
• estensione dei contratti di solidarietà anche alle imprese che attualmente non possono usufruirne (PMI sotto i 15 dipendenti).
Spending review:
• revisione della spesa pubblica con tagli per 15 miliardi di euro.
Pacchetto ricerca:
• previsti 300 milioni di euro per il 2015 per la concessione di un credito d’imposta del 25% per gli incrementi di investimenti in ricerca. La misura del credito d’imposta è elevata al 50% nel caso di ricerca contrattualizzata con università o enti di ricerca. Il credito d’imposta spetterà fino ad un importo massimo annuale di 7,5 milioni di euro per beneficiario;
• introduzione del “patent box”: i redditi derivanti dall’utilizzo di brevetti e marchi non concorreranno a formare il reddito complessivo nella misura del 50%.
La buona scuola:
• stabilizzazione di 148.100 insegnanti precari ed eliminazione dei commissari esterni per la maturità.
Le misure escluse
Contrariamente a quanto ipotizzato nei giorni scorsi, non entrano nella Legge di Stabilità 2015:
• l’estensione del bonus Irpef di 80 euro anche a pensionati e partite IVA per mancanza di copertura finanziaria;
• l’unificazione di IMU e TASI in una “tassa unica comunale”, con aliquote standard e detrazioni fisse sull’abitazione principale e aliquote più alte sugli altri immobili. Il progetto è comunque avviato, ma sarà più probabilmente inserito in un decreto attuativo della delega fiscale. La tassa unica dovrebbe coinvolgere anche una serie di tributi minori, come l’imposta sull’occupazione del suolo pubblico e anche l’addizionale Irpef che dovrebbe quindi scomparire.
(Fonte: Fisco e Tasse)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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