Cassazione - Sezione Lavoro
Con sentenza n. 25167/2025, la Corte di CassaIone penale ha affermato che ai fini del reato di dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni inesistenti, occorre che il soggetto imputato persegua il fine di evadere le imposte, non essendo sufficiente la semplice consapevolezza della indicazione di elementi non veritieri. Secondo la Corte, per il predetto delitto deve ricorrere, sotto l’aspetto soggettivo, sia il solo generico, consistente nel consapevole inserimento di elementi passivi di cui si abbia la certezza della loro non veridicità, che il dolo specifico di evasione, ossia il comportamento del reo deve essere finalizzato al conseguimento dell’evasione.