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Restyling Isee, addio ai furbetti del Welfare, pronto il nuovo riccometro per le agevolazioni (Imu compresa)


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Garanzie di autonomia per le competenze (e le autonome decisioni) di governatori e sindaci. E un tocco di riservatezza in più negli scambi informatici tra Inps e regioni. Et voilà: con questi ritocchi, non solo formali, il nuovo riccometro è pronto al decollo. L’Isee riveduto e corretto, l’indicatore della situazione economica equivalente delle famiglie che ne misurerà le capacità reddituali per accedere alle prestazioni sociali e socio-sanitarie, a breve sarà iscritto di rigore tra i primi atti di massima importanza del Governo delle larghe intese guidato da Enrico Letta.
Domani il Dpcm (decreto del presidente del Consiglio) arriverà sui tavoli della Conferenza unificata tra Governo, enti locali e regioni. Poi andrà in Consiglio dei ministri e di qui sarà inviato al parere del Parlamento per tornare infine al via libera definitivo del Governo. Poi, sicuramente entro l’anno, si partirà. Con effetti che potrebbero essere validi anche per il pagamento dell’Imu, come ha lasciato trapelare qualche ministro.
Accordo pieno dopo lo stop a Monti
Stoppato proprio quasi sul traguardo negli ultimi mesi di vita del Governo di Mario Monti per l’opposizione secca della Lombardia a tutela del proprio “fattore famiglia”, il nuovo riccometro ha raccolto però adesso il consenso pieno e totale di tutte le Regioni. Senza esclusione alcuna. E la convergenza all’interno del Governo della larghe intese, dopo il recepimento delle richieste lumbard, è adesso convinto e totale.
Come non era accaduto all’epoca del Governo dei professori con le alzate di scusi della componente più legata a parte dell’associazionismo cattolico. Con l’attuale vice ministro al Welfare, Maria Cecilia Guerra, all’epoca del Governo di Monti sottosegretario e tra gli artefici principali della riforma, che può ora cantare vittoria. Sul nuovo testo (leggi sul sito di Sanità_il Sole 24 Ore), infatti, non ci saranno sorprese. È ormai tutto concordato, virgola per virgola, nel labirinto dei 14 articoli (e 3 importantissimi allegati) del testo. Resta da vedere quale sarà la risposta del Parlamento, dove però nel Pd non ci sono dubbi e nel Pdl le voci in dissenso sembrano essere state messe a tacere, a cominciare dal ministro pidiellino Maurizio Lupi, area lumbard-cattolica.
Salvo il “potere” dei governatori
L’accordo sulle modifiche, d’altra parte, protegge in maniera vistosa le autonomie locali affermando che nella determinazione e applicazione dell’Isee ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate sono «fatte salve le competenze regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie, ferme restando le prerogative regionali». Ribadendo ancora, giusto per rafforzare i paletti dei poteri locali, che nella definizione di ulteriori criteri di selezione si tenga conto delle «disposizioni regionali in materia e delle attribuzioni regionali specificamente dettate in tema di servizi sociali e socio-sanitari».
ddio ai furbetti del Welfare
Una volta entrato in vigore, e messa a punto la griglia di applicazione, ci si aspetta uno stop ai furbetti del Welfare che usano e abusano a sbafo, senza diritti, dei servizi sociali. Con tutti i rischi e le non impossibili incongruenze del caso, come i lettori del Sole24 Ore.com ci hanno risposto nei loro tweet e nei commenti ai nostri servizi. Dagli sconti facili e l’accesso agli asili nido, passando per le rette agevolate delle mense scolastiche, le tasse universitarie, gli assegni di maternità. Per non dire delle bollette scontate della luce o dei bonus sui canoni telefonici. Il riccometro riveduto e corretto promette scintille.
Cioé giustizia (ed equità) sociale. Sempreché l’occhio del fisco ce la faccia davvero a stanare e colpire gli evasori e a salvaguardare chi davvero ha diritto di avere accesso agevolato ai servizi sociali e socio-sanitari. Con una potenziale arma in più: la fotografia (e l’autodenuncia) del patrimonio mobiliare, new entry dell’Isee che sarà. Se poi si possiedono (e si denunciano) auto di lusso, moto di grossa cilindrata o yacht, l’esclusione dagli sconti sarà pressochè automatica. Beninetso, vale ripterlo, se i ricchi si autodenunciano e il Fisco scopra gli evasori. Il che non è affatto sicuro. Anzi.
(fonte il Sole 24ore)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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