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Pos, fronte comune delle professioni: meno commissioni e uso gratuito


Ordine Informa

Agevolazioni fiscali o azzeramento dei costi per i liberi professionisti. Questa la linea comune che le categorie professionali hanno intenzione di adottare relativamente alle novità in materia di pagamenti elettronici contenute nella legge n. 208/2015 (legge di stabilità per il 2016) la cui pubblicazione in G.U. n.302 è prevista per oggi nel supplemento ordinario n. 70. Il testo prevede infatti, sia l’eliminazione delle soglie minime per poter accettare i pagamenti sia l’introduzione di sanzioni per gli inadempienti ad opera di un decreto ministeriale. Unica via di fuga, la dimostrazione di oggettiva impossibilità tecnica. E se per alcune categorie come quelle tecniche la nuova regola avrà un impatto minimo «dato che le modalità di pagamento vengono concordate con i clienti al momento del conferimento dell’incarico», ha raccontato a ItaliaOggi il presidente del Consiglio nazionale dei geometri e dei geometri laureati, Maurizio Savoncelli, «senza contare che ogni nostro lavoro è tracciato e controllato in più fasi», diversamente rischia di essere per altre categorie. Per i Tributaristi Ancot guidati da Arvedo Marinelli, infatti, la nuova regola «rischia solo di essere un appesantimento burocratico per tutti quei professionisti che hanno una clientela stabile». Rischio con cui si troveranno ad avere a che fare anche i medici di famiglia che per a fronte di importi minimi pagati per quelle prestazioni non coperte dal Ssn dovranno sostenere costi di gestione degli apparecchi variabili a seconda del fatturato (anche se l’Enpam, tramite apposite convenzioni, aveva già previsto dei meccanismi di alleggerimento degli oneri). Problematica, invece, meno sentita dai liberi professionisti sia medici e odontoiatri che, come hanno spiegato il presidente Enpam Alberto Oliveti e il presidente del Cao Giuseppe Renzo, «già da tempo, nonostante i costi, si erano dotati del Pos». Il deterrente per le categorie, complessivamente tutte favorevoli a pagamenti quanto più possibili tacciabili, resta quindi il solo fattore economico. «La possibilità di pagare con questi strumenti è un diritto di ciascun cittadino», ha sottolineato il numero uno dell’Ondcec Gerardo Longobardi, «ma prima di parlare di sanzioni sarebbe opportuno rendere l’uso del Pos il meno costoso possibile, quand’anche non gratuito». Tesi condivisa anche dalla presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro Marina Calderone ad avviso della quale «permangono perplessità sull’obbligo, per i professionisti, di accettare il pagamento con moneta elettronica. O meglio, in linea di principio siamo favorevoli alla moneta virtuale», ha precisato la numero uno dei Consulenti del lavoro, «ma restiamo contrari ai nuovi costi che derivano per i professionisti dalla gestione di questo obbligo. In altri termini, deve essere creato un mercato che sia coerente con l’introduzione di questa nuova misura, altrimenti il risultato, più volte denunciato dai consulenti del lavoro, è che il sistema bancario ci guadagna e i professionisti ci rimettono».
(Fonte: MSN)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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