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Licenziamento disciplinare e NaSpi. Interpello 13/2015


Ordine Informa

Con interpello 13/2015 il Ministero del Lavoro rispondendo ad uno specifico quesito posto dalla Cisl ha chiarito  che illavoratore che perde il lavoro per licenziamento disciplinare oppure che accetta l’offerta economica proposta dal datore di lavoro in sede di procedura di conciliazione volontaria prevista dall’articolo 6 del Dlgs 23/2015 ha diritto alla NASpI.

Riguardo alla prima ipotesi, secondo la previsione dell’articolo 3 del Dlgs 22/2015  la NASpI è riconosciuta a coloro che perdono involontariamente l’occupazione, siano in stato di disoccupazione, abbiano almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti. 

Il ministero chiarisce che, non essendo previste ipotesi di esclusione dalla norma, anche il licenziamento disciplinare è da considerarsi alla stregua di qualsiasi altro licenziamento, con conseguente diritto alla NASPI. Si ricorda che un’analoga interpretazione, riferita all’ASpI, era già stata fornita con l’interpello 29/2013

Il licenziamento disciplinare non può originare uno status di disoccupazione volontaria, essendo un provvedimento che dipende dall’esercizio del potere discrezionale del datore di lavoro, e che non a caso può essere impugnato dal lavoratore.

Per quanto riguarda la procedura di conciliazione, prevista dall‘articolo 6 del Dlgs 23/2015  il Ministero ritiene possibile riconoscere al lavoratore che accetta quest’offerta il trattamento indennitario della NASpI, in considerazione del fatto che la procedura di conciliazione non cambia il titolo della risoluzione del rapporto di lavoro, che resta il licenziamento. Si tratta, quindi, di un caso di disoccupazione involontaria.

In definitiva, si ritiene possano essere ammessi alla fruizione del trattamento indennitario di cui alla NASpI sia i lavoratori licenziati per motivi disciplinari, sia quelli che abbiano accettato l’offerta economica del datore di lavoro nella ipotesi disciplinata dall’art. 6, D.Lgs. n. 23/2015.

Fonte: Interpello 13/2015 Ministero del Lavoro 

A.A.


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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