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Dal modello 770 non scatta la confisca


Ordine Informa

Il modello 770 è insufficiente a far scattare la confisca per l’omesso versamento dei contributi. È infatti necessario provare il rilascio delle certificazioni ai dipendenti. Non basta. Prima di aggredire il patrimonio del rappresentante legale è necessario escutere quello dell’azienda. Sono questi, in sintesi, i principi affermati dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 41842 del 19 ottobre 2015. La terza sezione penale ha quindi accolto il ricorso di un imprenditore di Rieti che aveva patteggiato la pena, 2 mesi e 20 giorni di reclusione, per non aver versato i contributi. Le autorità avevano spiccato la confisca per l’importo pari alla somma dell’imposta evasa, quasi 79 mila euro.
La misura è stata impugnata in Cassazione con successo. In primo luogo gli “Ermellini” hanno chiarito che si tratta di confisca obbligatoria. Anche in questi casi, hanno sostenuto, è necessario che il giudice individui il profitto del reato che va rapportato al risparmio di spesa derivante dall’evasione d’imposta, comprensivo anche degli ulteriori vantaggi riflessi riconducibili alle sanzioni e alla altre somme eventualmente dovute.

Sul fronte dei sequestri a carico delle società i Supremi giudici hanno inoltre precisato che è consentito nei confronti di una persona giuridica il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro o di altri beni fungibili o di beni direttamente riconducibili al profitto di reato tributario commesso dagli organi della persona giuridica stessa, quando tale profitto sia nella disponibilità di tale persona giuridica.

(Autore: Debora Alberici)
(Fonte: ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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