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CIG in deroga anche agli Studi professionali


Ordine Informa

Cassa integrazione ai dipendenti degli studi: per il Consiglio di stato il ricorso di Confprofessioni è “convincente”. Il MInistero del lavoro raccomanda a INPS e Regioni di eseguire l’ordinanza

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Direzione Ammortizzatori sociali,  ha emanato la nota prot. 7518 del 25 marzo 2015, riguardante la recente ordinanza del Consiglio di Stato  n. 1108/2015  che apre alla possibilità di garantire il trattamento CIG, Cassa Integrazione Guadagni anche ai dipendenti degli studi professionali
La nota ministeriale raccomanda infatti  ad INPS e Regioni  di dare “puntuale esecuzione “al contenuto dell’ordinanza  “consentendo alla parte ricorrente l’accesso al trattamento della CIG in deroga” in attesa di nuova sentenza del Tar .  L’esclusione dei dipendenti degli studi professionali dagli ammortizzatori sociali era stata prevista  nel decreto ministeriale del 1°  agosto 2014 e Confprofessioni si era appellata al Tar   che aveva respinto l’istanza, mentre il successivo ricorso al Consiglio di Stato ha dato ragione all’ associazione che rappresenta gli studi professionali, considerando “convincenti” le motivazioni  che parlano di discriminazione dei confronti del personale degli Studi , “anche tenuto conto dei vincoli comunitari in materia di definizione di impresa”.
Ora si attende una nuova sentenza del TAR nel merito della questione che prenda atto del parere  del  Consiglio di Stato.
  Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella,si dichiara  ora “fiducioso” sulla decisione dei giudici amministrativi
“contro un atto discriminatorio nei confronti dei professionisti e i loro dipendenti di studio” , spiega Stella, secondo cui «a questo punto tocca alle Regioni recepire l’ordinanza del Consiglio di Stato, così come richiesto dal ministero del Lavoro, e disporre le risorse finanziarie ancora disponibili per concedere la completa erogazione dei trattamenti».
In questo momento  la Cassa Integrazione Guadagni in deroga ha una durata massima di cinque mesi e terminerà a fine 2016. La possibilità di accedere a questo ammortizzatore  per gli studi professionali esisteva  dal 2008,  prima del contestato decreto del 2014  e aveva inciso nel 2013  solo dell’1 % sull’intero monte ore erogato per tutte le imprese.
(Fonte: Fisco e Tasse) 
 

Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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