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Bonus assunzione disoccupati, ispezioni a tappeto dell’Inps


Ordine Informa

Partono le verifiche annunciate dall’Inps in merito alla spettanza del Bonus per l’assunzione di disoccupati: a rischio gli assunti nel 2015. 
Con un recente comunicato del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro [1] sono stati resi noti diversi approfondimenti ed aggiornamenti in merito alle attività dell’Inps nei confronti di aziende e professionisti. 

In particolare, è stato preannunciato un imminente intervento di verifica sulla legittimazione delle assunzioni con sgravio triennale (noto anche come Bonus assunzione disoccupati) effettuate entro il 31 dicembre 2015: le verifiche saranno volte ad individuare le eventuali elusioni della normativa, e comporteranno la revoca del beneficio e la restituzione degli sgravi illegittimamente fruiti. 

Bonus assunzione disoccupati: come funziona

Ricordiamo che il Bonus per l’assunzione disoccupati dà diritto:

– per gli assunti nel 2015, a uno sgravio contributivo triennale, pari al 100% dei contributi a carico del datore di lavoro, sino a un tetto massimo di 8.060 euro;

– per gli assunti nel 2016, a uno sgravio contributivo biennale, pari al 40% dei contributi a carico del datore di lavoro, sino a un tetto massimo di 3.250 euro. 

Le verifiche dell’Inps riguarderanno soltanto gli sgravi contributivi triennali, relativi alle assunzioni effettuate nel 2015.

Bonus assunzione disoccupati: i lavoratori a rischio

L’Inps, per quanto concerne le verifiche imminenti, ha individuato tre livelli di rischio, sui quali verteranno le ispezioni per verificare abusi ed elusioni della normativa: 

– lavoratori che hanno avuto un contratto a tempo indeterminato presso lo stesso datore di lavoro, anteriormente ai 6 mesi precedenti l’assunzione col bonus; 

– lavoratori che, prima dei sei mesi dall’assunzione col bonus, erano assunti presso un datore di lavoro appartenente allo stesso settore produttivo; 

– assunzioni con bonus effettuate da aziende in cassa integrazione straordinaria. 

Per quanto riguarda il primo livello di rischio, gli ispettori dell’Inps verificheranno se l’interruzione di almeno 6 mesi, tra un rapporto e l’altro con lo stesso datore, sia stata effettiva. 

Per quanto concerne la seconda area di rischio, il datore di lavoro dovrà dimostrare agli ispettori che, con la diversa azienda appartenente allo stesso settore, non esiste alcun collegamento societario.

Infine, per il terzo livello di rischio, il datore dovrà dimostrare che le assunzioni siano state fatte per mansioni differenti dal personale collocato in cassa integrazione straordinaria (in quanto è possibile fruire del bonus, per le aziende in cigs, solo qualora le nuove assunzioni siano volte ad acquisire professionalità diverse da quelle possedute dai lavoratori in integrazione salariale). 

Bonus assunzione disoccupati: revoca

Qualora gli ispettori dell’Inps accertino, nel concreto, la non sussistenza delle condizioni per fruire del Bonus, per i lavoratori non ci saranno conseguenze, ma le ripercussioni negative saranno in capo ai datori di lavoro: questi, infatti, dovranno restituire tutti gli importi illegittimamente percepiti (anche se non si tratta di un’erogazione vera e propria, ma di uno sgravio sui contributi, il vantaggio economico esiste ugualmente), maggiorati degli oneri accessori, e decadranno dal Bonus.

[1] Prot. n. 1637/U/Comunicati e Notizie.

(Autore: Noemi Secci) 

(Fonte: La Legge per tutti)  


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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