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«Basta incentivi, meglio sconto sui premi Inail alle imprese che investono in sicurezza»


Ordine Informa

Al via anche quest’anno il bando «Isi» dell’Inail che assegna fino a 130 mila euro alle imprese per realizzare investimenti sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Dallo scorso 21 gennaio si può effettuare sul sito dell’Inail la simulazione del progetto per verificarne l’ipotetica ammissibilità. Dal prossimo 30 aprile saranno pubblicate sul sito data e ora del «click day», ossia il momento in cui sarà possibile inviare l’istanza per via telematica. Anche quest’anno le domande vengono ammesse «a sportello», cioè in ordine cronologico e fino ad esaurimento del budget. Per la Sicilia ci sono 23 milioni e 894 mila euro, a breve l’Inail suddividerà la somma per province.
Sono previste due graduatorie:
– una per progetti di investimenti o di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
– una per progetti di adeguamento alle norme o sostituzione di attrezzature antecedenti al 1996.
Saranno rimborsate al 65% spese effettuate dopo il prossimo 8 aprile. Su progetti fino a 30 mila euro si può ottenere l’anticipazione del 50% a fronte di una fidejussione.
Possono accedere ai contributi solo le aziende che si impegnano a rispettare tutte le norme di sicurezza e che siano in regola con il versamento dei contributi Inps. Chi dovesse firmare dichiarazioni mendaci rischia denunce penali.
Ed è proprio questo il problema che ruota attorno al sistema degli incentivi alle imprese, come è emerso nell’incontro organizzato dalla sede Inail di Palermo con associazioni di imprese e ordini professionali. Lo confermano i dati sui bandi precedenti. A parte il 2010, che ha visto giungere solo 4 pratiche, nel 2011 sono state 59 le istanze presentate alle due sedi Inail di Palermo, ma solo 37 sono andate a buon fine, perchè 8 aziende non hanno prodotto i documenti, 2 hanno rinunciato, 5 sono state respinte per irregolarità contributive Inps e 7 per problemi tecnici nei progetti.
Su un budget di 2 milioni e 692 mila euro, l’Inail ha potuto assegnare 1 milione e 434 mila euro, meno del 50%. Le somme non assegnate sono state restituite all’Inail nazionale: non è previsto lo scorrimento della graduatoria.
Nel 2012 è andata peggio. Su 65 istanze presentate, solo 35 sono state completate, con l’assegnazione del 54% del budget: 1 milione, 434 mila e 280 euro su 2 milioni e 462 mila euro. In dettaglio, 6 imprese non hanno presentato i documenti, 7 hanno rinunciato, 5 non erano in regola col Durc e 7 sono state respinte per difetti tecnici nei progetti.
«Basta con l’attuale sistema di incentivi alle imprese – ha tuonato Vincenzo Barbaro, presidente del Consiglio dell’ordine dei Consulenti del lavoro -. E’ un sistema che, prevedendo l’erogazione a sportello, non premia la qualità dei progetti ma solo chi è più veloce a cliccare, infatti i bandi si esauriscono in 20 secondi. Poco importa se ad arrivare prime sono aziende prive di requisiti.
C’è una generale immaturità fra gli imprenditori ed i burocrati – ha aggiunto Barbaro -. I primi decidono di partecipare anche se privi dei requisiti perchè intanto ci provo, poi si vede se va bene, togliendo così fondi a chi invece ha i titoli ma non ha, ad esempio, un collegamento Adsl veloce oppure si trova in una zona mal servita o priva di segnale in quel momento; ed i burocrati, che in fase di verifica, a fronte di un ginepraio di norme,
sembra si divertano a trovare cavilli, a negare ciò che spetta, a generare paura». Il riferimento è all’ultimo caso di un’azienda che, aggiudicatasi un appalto milionario in provincia, ha poi scoperto di essere debitrice di «ben» 300 euro con l’Inps per un banale errore tecnico. Ma il Durc è risultato negativo e l’impresa ha rischiato una denuncia per dichiarazione mendace e la revoca dell’appalto. «Ci sono 300 articoli nella legge sulla sicurezza – ha concluso Barbaro – anche la migliore azienda può risultare in difetto. Chi vuole investire in sicurezza, di fronte ad un sistema che non premia il merito e che fa correre tali rischi, si scoraggia».
Gli ha fatto eco Giacomo Riina, direttore di Confindustria Palermo che, dopo avere rilevato come «nessuna delle nostre imprese, sicuramente assai sensibili ai temi della sicurezza, è finora riuscita a rientrare nei bandi Inail a causa degli irregolari che si insinuano per poi rinunciare o essere scartati», ha osservato che «chi investe in sicurezza a prescindere dagli incentivi andrebbe premiato riducendo i premi Inail. Questo sarebbe un vero contributo alla sicurezza e alla riduzione del costo del lavoro». Risultato positivo dell’incontro è stato l’appello dei rappresentanti degli ordini ad una maggiore coesione e l’inizio di un percorso per la rivisitazione del CPU provinciale.
(fonte La Sicilia)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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