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Abuso di diritto, un decreto legislativo in arrivo restringe i confini


Fisco Ordine Informa

Abuso di diritto dai confini ristretti. Il comportamento del contribuente sarà censurabile in presenza di due condizioni: assenza di valide ragioni economiche e violazione del fine della disposizione tributaria. Non solo. Il sistema sanzionatorio tributario penale subirà un restyling concentrando la rilevanza penale della condotta a determinati comportamenti fraudolenti con un’imputabilità con dolo specifico. Infine per le imprese arrivano i modelli organizzativi tributari, sulla falsa riga di quelli adottati per la responsabilità amministrativa dell’ente. Sono questi alcune delle novità che potrebbero trovare collocazione in due decreti legislativi di attuazione della riforma fiscale, quello sull’abuso di diritto e sulla revisione delle sanzioni tributarie che, in corso di ultimazione, sono all’esame del ministero dell’economia. I lavori, sebbene non conclusi sono in dirittura e l’impianto della riforma ha preso una sua fisionomia. Le misure, stando ad alcuni orientamenti, potrebbero entrare in vigore da subito facendo prevalere, sopratutto sul fronte penale, l’applicazione della legge più favorevole andando così a semplificare aspetti controversi per i contribuenti. Ma questo è uno dei nodi che, con ogni probabilità, sarà via Venti Settembre a sciogliere.
ABUSO DI DIRITTO. Il comportamento del contribuente che ottiene vantaggi fiscali senza valide ragioni economiche mediante l’uso distorto di norme, sebbene non in contrasto con alcuna disposizione, sarà considerato abuso di diritto in presenza di una doppia condizione: l’assenza di valide ragioni economiche (come attualmente è, rimandando alla disciplina dell’elusione fiscale) e il contrasto con la finalità della disposizione fiscale raggirata. Il provvedimento in prima battuta consentirà di recepire nel nostro ordinamento una definizione di abuso di diritto voluta dal legislatore, interrompendo l’anomalia del sistema attuale che essendone priva ha legato la nozione di abuso a principi giurisprudenziali. La scelta nel testo del decreto legislativo dovrebbe essere quella di condividere l’impostazione della commissione europea superando, in tal modo, le problematiche esistenti fino ad oggi dell’esistenza o meno delle valide ragioni economiche, affiancando a queste ultime la violazione legata ai principi fiscali. Il risultato sarebbe quello di restringere i confini dell’abuso di diritto attualmente affidati alle pronunce delle sentenze.
REATI TRIBUTARI. Il decreto legislativo in arrivo potrebbe, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, ricondurre alcuni casi più significativi e gravi a fattispecie rilevabili penalmente. Una responsabilità che scatterebbe in presenza di comportamento fraudolenti e simulatori riducendo la perseguibilità della condotta a casi con dolo specifico. Strettamente collegato a questo restyling la previsione deli modelli di compliance fiscale. Il decreto potrebbe prevedere l’accordo tra fisco e contribuenti per una gestione ex ante anticipata in caso di rilievi e accertamenti. Per attenuare la sanzione si introducono livelli di gestione del rischio fiscale e si struttura una responsabilità legata ai vari livelli amministrativi della società.
(Fonte: ItaliaOggi)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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