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Nuova disoccupazione, non basta la domanda all’Inps


Ordine Informa

Non sarà più sufficiente la domanda all’Inps, per ottenere Naspi, Dis-Coll e Asdi: lo stabilisce il nuovo decreto di riordino delle politiche attive di lavoro.
Percorso a ostacoli per ottenere la nuova disoccupazione: se, sino ad oggi, l’unico adempimento richiesto al lavoratore era la domanda all’Inps, che, tra l’altro, comprende la dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento di una nuova occupazione (non è più obbligatorio rendere la dichiarazione al Centro per l’impiego), tutto cambia, col decreto di riordino della normativa in materia di servizi e politiche attive per il lavoro.

Il decreto, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, necessita, per essere pienamente operativo, dell’emanazione di linee guida da parte del Ministero del Lavoro, ma le novità sono sin d’ora pienamente evidenti.

Emerge, infatti, un sistema notevolmente differente, nei servizi per il lavoro: sarà istituita una Rete nazionale dei servizi per le politiche attive del lavoro, alla quale contribuiranno attivamente l’Inps, l’Inail, le Agenzie, altri soggetti all’intermediazione, Italia Lavoro, l’Isfol, le Camere di Commercio, ed infine le Università e gli Istituti Superiori.

La rete sarà diretta e coordinata dall’Anpal, l’appena istituita Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro: oltre a questo compito, l’Anpal coordinerà i servizi per l’impiego, definirà gli standard delle politiche attive e vaglierà i programmi finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE).

Presso l’Anpal sarà istituito anche un sistema informativo unitario, all’interno del quale saranno presenti delle banche dati contenenti:

– il fascicolo elettronico del lavoratore (che conterrà la scheda anagrafica e professionale);

– l’elenco dei percettori di ammortizzatori sociali;

– l’archivio delle CO ( Comunicazione di assunzione, variazione e cessazione del contratto di lavoro, inviata tramite modello Unilav).

La nuova domanda di disoccupazione

Il lavoratore, una volta effettuata la domanda di disoccupazione Naspi (o Dis- Coll, se parasubordinato) all’Inps, tramite il sito dell’Istituto, o tramite patronato, dovrà presentarsi (previa convocazione), entro 15 giorni, presso il Centro per l’impiego (Cpi)territorialmente competente: il Cpi si occuperà della profilazione del disoccupato.

Iscrizione al Portale Unico

Il lavoratore dovrà anche iscriversi, online, non appena sarà attivo, al Portale Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro (Portale Anpal, più precisamente Portale Unico di Registrazione delle Persone in cerca di occupazione), perché possa inserire tutte le caratteristiche inerenti al suo profilo: curriculum, dati personali ed esperienze extracurricolari.

In base a quanto inserito, sarà attribuita al disoccupato una classe e un livello di “occupabilità”. Non ci sarà più un unico stato di disoccupazione, ma ben 3 categorie differenti: disoccupato, disoccupato parziale e lavoratore a rischio disoccupazione.

Una volta iscritto al Portale Unico, il lavoratore potrà fruire dei servizi di collocamento e degli ammortizzatori sociali, e sarà convocato presso il Centro per l’Impiego per sottoscrivere il patto di servizio.

Il patto di servizio

Il patto di servizio sarà basato sul profilo personale del lavoratore, e conterrà un programma di ricollocamento ad hoc: saranno pianificate iniziative formative e di orientamento, corsi specifici ed anche stage e tirocini. Sull’esecuzione del programma vi saranno, però, dei controlli, volti a verificare la partecipazione alle iniziative e l’impegno del soggetto nella ricerca attiva di un impiego: nel patto sarà indicato un referente, al quale il disoccupato dovrà giustificare eventuali assenze agli inviti del Centro per l’Impiego, e dimostrare , a cadenza stabilita, di aver effettuato attività di ricerca di una nuova occupazione.

Le sanzioni per chi non rispetta il patto

Le conseguenze della mancata presentazione alle convocazioni del Centro per l’impiego, o della mancata partecipazione ad iniziative formative e d’orientamento partono dalla sospensione dell’indennità di disoccupazione, sino ad arrivare alla decadenza della stessa. Addio a Naspi, Dis-Coll e Asdi, dunque, per chi è in disoccupazione ma svolge un lavoro in nero.

(Fonte: La Legge per tutti)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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