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Minimi, ricettacolo di evasione


Ordine Informa

Regime dei minimi sorvegliato speciale. L’aumento delle adesioni dal 2008 (499.768 soggetti) al 2011 (770.163 soggetti) ha, infatti, creato degli effetti distorsivi in termini di evasione fiscale. Primi tra tutti, la perdita della progressività di imposta e il disincentivo al mantenimento di un rapporto stabile di lavoro. Il soggetto minimo, infatti, non deve avere dipendenti e collaboratori. Il diminuzione, invece, il volume di affari non dichiarato a seguito dell’applicazione degli studi di settore. Nel 1995, ovvero il primo anno di imposta analizzato dalla Sose, il volume d’affari non dichiarato in base agli standard degli studi di settore era del 42,1%. Quasi il 50% del fatturato teorico risultava, quindi, non dichiarato. Nel 2012, invece, il fatturato teorico non dichiarato si è assestato intorno al 12,5%. Questi i dati resi noti, ieri, dalla Società per gli studi di settore (Sose), nel corso dell’audizione che si è svolta in Commissione finanze al senato, avente ad oggetto gli organismi della fiscalità e il rapporto tra contribuenti e fisco. Sul fronte dei minimi la Sose ha fatto presente come, «l’aumento delle adesioni al regime agevolato ha creato un danno in termini di gettito, legato soprattutto alla concorrenza sleale sul mercato da parte degli operatori, che pur non in possesso dei requisiti per accedere al regime agevolato, hanno occultato parte dei ricavi conseguendo un ingiustificato vantaggio. Nell’insieme, quindi, si sono venuti creare una serie di effetti distorsivi come la perdita della progressività di imposta per i soggetti minimi titolari di altri redditi, la trasformazione di rapporti di lavoro dipendente in attività produttive regolate dal nuovo regime dei minimi, la tendenziale contrazione del livello degli investimenti in beni strumentali (il soggetto minimo non deve aver effettuato nel triennio precedente acquisti di beni strumentali di importo superiore a 15 mila euro), il disincentivo al mantenimento di rapporti stabili di lavoro con tendenziale induzione al lavoro irregolare, la possibilità di annotare maggiori rimanenze finali, la progressiva eliminazione di società di persone e studi associati, l’incentivo alla deduzione di costi non inerenti».


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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