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La modifica dell’orario di lavoro può essere discriminatoria


Ordine Informa

Secondo il principio contenuto nella legge 162/2021, che ha modificato l’articolo 25 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (Dlgs 198/2021), con effetto dal 3 dicembre scorso, l’orario di lavoro o il suo cambiamento possono diventare un elemento di discriminazione nei confronti di particolari categorie di lavoratori; si ha infatti discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento, compresi quelli di natura organizzativa o incidenti sull’ orario di lavoro, apparentemente neutri mettono , possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell’altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell’attività lavorativa.

E infatti, in base al nuovo comma 2-bis dell’articolo 25, costituisce discriminazione ogni trattamento o modifica dell’organizzazione delle condizioni e dei tempi di lavoro che, in ragione del sesso, dell’età, delle esigenze di cura personale o familiare, può mettere il lavoratore o la lavoratrice in posizione di svantaggio rispetto agli altri lavoratori.

(Autori: AMS)

(Fonte: Il Sole 24Ore)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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