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Equitalia, maxi condono entro il 2017


Ordine Informa

Prosegue il suo iter il disegno di legge sulla rottamazione dei ruoli, meglio noto (sebbene impropriamente) come Sanatoria Equitalia o anche Condono Equitalia. Il testo è stato, difatti, recentemente assegnato alla 6ª Commissione permanente (Finanze e tesoro) del Senato. La norma è particolarmente importante ed attesa da molti, in quanto, pur non contenendo una sanatoria vera e propria, dà la possibilità di saldare i debiti con Equitalia in modo graduale, senza l’applicazione di interessi e sanzioni e cancellando una parte del debito diventato insostenibile.
La nuova normativa non è vantaggiosa soltanto per i cittadini, ma anche e soprattutto per lo Stato: l’attuale situazione, difatti, è al collasso, con 682,2 miliardi di somme iscritte a ruolo complessivamente a carico di Equitalia (dato al 28 febbraio 2015), dei quali, però, 580,2 miliardi sono da considerare prudenzialmente inesigibili.

Considerando, dunque, la situazione di sofferenza dei crediti, nonché le continue richieste di cittadini ed imprenditori vessati dai debiti con lo Stato, dietro impulso del Movimento oppressi dal fisco, è stato realizzato il disegno di legge, presentato dalla senatrice Anna Maria Bernini, insieme al collega di gruppo Emilio Floris. La norma prevede piani di rientro che consentiranno di stralciare una parte del debito, ma nello stesso tempo consentiranno allo Stato di recuperare una grande fetta di quanto non riscosso.

I destinatari del provvedimento sono i contribuenti sia in grave difficoltà finanziaria, sia in momentanea difficoltà finanziaria. In particolare:

– per contribuente in grave difficoltà finanziaria si intende chi ha un debito, iscritto a ruolo, costituito per oltre il 50% da ruoli resi esecutivi prima del 31 dicembre 2010;

– per contribuente in momentanea difficoltà finanziaria si intende chi ha un debito, iscritto a ruolo, costituito per oltre il 50% da ruoli resi esecutivi prima del 31 dicembre 2012.

I contribuenti tutelati sono sia i semplici cittadini, che i lavoratori autonomi e le imprese.

Il DDL rottamazione ruoli dà la possibilità, ai soggetti in momentanea o grave difficoltà finanziaria, di fruire di un piano di rientro, commisurato alle effettive difficoltà economiche riscontrate nel pagamento dei debiti con Equitalia.

Non sarà più, però, l’Ente a decidere se accettare o meno il piano, come avviene sino ad oggi, ma sarà proprio Equitalia ad essere obbligata ad accettare il rientro: il piano dovrà includere una rateizzazione compatibile con le possibilità del debitore e potrà contenere lo stralcio di una parte del dovuto (una sorta di “sanatoria” parziale).

Nel dettaglio, la proposta di rottamazione, o meglio di rateazione e stralcio, deve essere notificata dall’agente della riscossione, per via telematica, tramite posta elettronica certificata (PEC) entro il 30 aprile 2017 (cioè l’anno successivo a quello di entrata in vigore della legge, nella speranza che l’iter si concluda entro il 2016).

Equitalia deve poi trasmettere, per via telematica, la proposta all’Agenzia delle entrate e all’Inps, relativamente ai crediti di competenza degli Enti, entro il 31 maggio successivo.

Il contribuente, anche a mezzo PEC, deve comunicare la propria accettazione a Equitalia entro il 31 luglio successivo.

I piani di rientro potranno essere di due tipologie, a seconda del grado di difficoltà finanziaria del contribuente:

– per i contribuenti in grave difficoltà il piano potrà prevedere:

– il pagamento integrale dell’Iva eventualmente dovuta;

– il pagamento integrale dei contributi eventualmente dovuti;

– il pagamento del 75% dei tributi (dunque lo stralcio del 25% degli stessi);

lo stralcio integrale delle sanzioni;

– lo stralcio integrale degli interessi ;

– lo stralcio integrale dell’aggio di riscossione.

Per i contribuenti in momentanea difficoltà è previsto lo stesso trattamento per sanzioni, interessi e aggio, ma lo stralcio dei tributi si limita al 5%. 

Per quanto concerne la dilazione dei debiti, la stessa sarà così strutturata:

– per i debiti inferiori a 50.000 euro, 8 rate trimestrali, da saldare dunque in 24 mesi;

– per i debiti superiori a 50.000 euro , 12 rate trimestrali da saldare dunque in 36 mesi.

In entrambi i casi, la prima rata deve essere versata entro il 30 settembre dell’anno in cui è stata ricevuta la proposta di definizione.

[1] DDL n. 2257/2016

(Autore: Noemi Secci)

(Fonte: La Legge per tutti)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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