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Assenza sempre giustificata anche in presenza di un certificato medico tardivo


Ordine Informa

Con la sentenza della Cassazione (ordinanza 33134/2022) viene stabilito che non si ha assenza ingiustificata se il lavoratore consegna il certificato medico di malattia, a fronte di un’assenza protrattasi per sette giorni ininterrottamente , solo dopo aver ricevuto la contestazione disciplinare. In pratica non è rilevante che per un’intera settimana il dipendente sia rimasto assente senza consegnare una giustificazione ed è parimenti irrilevante che il certificato medico attesti retroattivamente uno stato di malattia iniziato più di una settimana prima.

La consegna del certificato medico dopo l’avvio dell’azione disciplinare impedisce che si produca la fattispecie inadempiente dell’assenza ingiustificata e riconduce l’episodio alla più lieve ipotesi della giustificazione tardiva dell’assenza. Il licenziamento per giusta causa irrogato dal datore di lavoro costituisce, in tale contesto, un atto manifestamente illegittimo per insussistenza del fatto contestato e comporta, a carico del datore, la reintegrazione del dipendente e il risarcimento del danno commisurato alle mensilità non lavorate, oltre al versamento dei contributi; e questo anche se i CCNL stabiliscono la sanzione del licenziamento disciplinare in presenza di più di tre giorni continuativi di assenza ingiustificata.

L’approdo della Suprema corte non è convincente, perché può portare al paradossale effetto che il lavoratore resti ininterrottamente assente senza doversi preoccupare di fornire una giustificazione. Il dipendente potrà, infatti, sottrarsi al provvedimento espulsivo consegnando un certificato di malattia solo nel caso in cui il datore decida di dare impulso all’azione disciplinare.

(Autore: AMS)

(Fonte: Il Sole 24Ore)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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